Turismo: è tempo di (ri)partire, la spinta arriva dai giovani. Ma preoccupa il bilancio familiare
E’ tempo di (ri)partire, a cominciare dai viaggi. Se l’estate è iniziata fiacca, con circa 10 milioni di presenze in meno a giugno, nei prossimi mesi le cose dovrebbero andare meglio per il turismo, grazie soprattutto alla spinta dei giovani e dei millennial. Ma per capire veramente dove potrà andare l’industria dei viaggi (e quindi compagnie aeree, alberghi e tutto il contorno) è bene partire dalla valutazione della domanda, ossia l’intenzione di spesa dei consumatori.
Il comparto viaggi è infatti un business ciclico e rimane fortemente legato sia alla capacità di spesa del singolo che all’andamento economico generale. E’ inoltre particolarmente sensibile all’effetto “cigno nero”, ovvero eventi completamente imprevisti e fuori da ogni controllo, quali improvvise tensioni geopolitiche, catastrofi metereologiche e minacce terroristiche, i cui impatti incidono fortemente sulle loro performance economiche.
Prima di questa crisi, infatti, l’industria globale dei viaggi aveva vissuto uno dei cicli di espansione più forti della sua storia. Nei primo trimestre del 2020 il comparto turistico in Italia ha registrato un calo complessivo delle presenze pari al 97,8% rispetto al 2019. E anche l’estate è partita piuttosto fiacca. Secondo quanto emerge dal bilancio della Coldiretti, a giugno si sono contati 10 milioni di turisti in meno in Italia, mentre a luglio quasi 1 italiano su 4 (-23%) ha rinunciato a prendere le ferie in questo mese per le incertezze, le preoccupazioni e le difficoltà economiche generate dal coronavirus. Il successo della prossima stagione sarà probabilmente determinato dalla duplice capacità di rispondere, da un lato, alle esigenze di salute e sicurezza, dall’altro offrendo servizi e impostando strategie che tengano in considerazione l’incertezza economica.
Preoccupano le finanze personali
Secondo l’Osservatorio Deloitte Global State of Consumer Traker, se i timori degli italiani in merito alla propria salute continua a migliorare da aprile, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda le finanze personali. La percentuale di consumatori italiani preoccupati di effettuare pagamenti imminenti (32%) e di ritardare i grandi acquisti (43%), infatti, non ha ancora mostrato segni di un calo consistente, anzi rimane piuttosto volatile. Questo rappresenta al momento il maggior freno alla ripresa del settore.
Vacanze italiane: c’è ancora paura per aerei, crociere e noleggio auto
Tuttavia, le intenzioni di spesa dei cittadini italiani in merito alla voce Travel mostrano un trend in costante miglioramento: si passa infatti dal -64% di aprile, in pieno lockdown, al -22% di fine giugno. I consumatori che stanno pianificando viaggi nei prossimi mesi stanno aumentando di numero: a fine giugno, più di un terzo dei consumatori italiani ha in programma di soggiornare in un hotel o in una casa vacanze durante i mesi estivi, percentuali in miglioramento rispetto ai dati di inizio aprile. Pur rimanendo su percentuali ancora relativamente basse, la direzione è positiva.
La ripresa sarà probabilmente differente tra i differenti segmenti del settore viaggi. Le intenzioni di spesa per il tempo libero mostrano segni di crescita importanti soprattutto per le prenotazioni di alberghi e case vacanze (+20 punti percentuali e +16 punti percentuali rispettivamente da metà aprile), per i viaggi in treno (+11 punti percentuali) e i voli nazionali (+11 punti percentuali ). Al contrario, l’interesse per voli internazionali, noleggio auto e crociere rimane ancora piuttosto basso, al di sotto del 20% per tutte e tre le voci. Sembrerebbe dunque prospettarsi una tendenza a rimanere in Italia per l’estate e a prediligere spostamenti via treno, che sembrerebbe essere percepito il mezzo di trasporto pubblico più sicuro al momento.
Segnali più ottimisti stanno emergendo invece legati alla percezione di sicurezza degli hotel. A fine giugno, più del 40% dei consumatori italiani ha dichiarato di sentirsi al sicuro a soggiornare in un hotel. Nello stesso periodo, anche i dati sulla sicurezza legata ad altre tipologie di attività quotidiane, come l’andare in un negozio, sono migliorati sensibilmente, passando dal 28% al 60%. Anche i dati relativi a recarsi presso i ristoranti e i bar o presso il luogo di lavoro sono in miglioramento, segnalando che si tratta di attività considerate sicure da molti italiani (rispettivamente dal 43% e dal 52%). Il fatto che i consumatori si sentano più sereni ad approcciare la quotidianità potrebbe essere una proxy positiva per quanto riguarda la propensione ad alloggiare in località turistiche.
Giovani come motore di ripresa
Sembrerebbero i millennial e le giovani generazioni ad essere i propulsori della ripresa del settore. Programmare le vacanze risulta un’esigenza più forte per gli italiani tra i 18-34 anni, i quali sono sia più propensi a cercare attivamente offerte di viaggio. A fine giugno, i giovani manifestano inoltre maggiori intenzioni a prenotare voli domestici (30%) ed alberghi (44%), a differenza delle altre fasce di popolazione che si dimostrano più incerte.