Consumi tornano a salire con fine lockdown, forte aumento delle vendite di beni non alimentari
Tornano a crescere i consumi con la fine del lockdown e la progressiva riapertura dei negozi di ogni genere. Secondo quanto rilevato dall’Istat, le vendite al dettaglio hanno registrato a maggio un balzo in avanti del 25,2% rispetto al mese prima. La spinta è arrivata dal settore non alimentare, che dopo due mesi di forte contrazione, è ripartito. Le vendite dei beni non alimentari sono infatte cresciute del 66,6%, mentre quelle dei beni alimentari sono diminuite dell’1,6%, per la prima volta dallo scorso agosto. Certo, rispetto a febbraio, cioè prima dell’emergenza Covid, il recupero è ancora parziale: le vendite di maggio sono inferiori del 12,6%, mentre per le non alimentari il gap è ancora del 21,6%.
Su base annua, quindi nei confronti di maggio 2019, si evidenzia una flessione delle vendite dell’11,9%, a causa soprattutto del calo delle vendite dei beni non alimentari (-20,6%). Le diminuzioni maggiori hanno riguardato Abbigliamento e pellicceria (-38,1%), Foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (-37,4%) e Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-34,8%).
Tra le differenti forme distributive, l’e-commerce continua la sua forte accelerazione, confermandosi come l’unico settore in crescita in termini tendenziali. Rispetto a maggio 2019, il valore delle vendite al dettaglio risulta in calo del 4,4% per la grande distribuzione e del 18,8% per i piccoli negozi, mentre è in deciso aumento il commercio elettronico (+41,7%).
Italia quarta in Europa
“Ottimo rimbalzo – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Considerato che solo dal 18 maggio hanno riaperto tutte le attività commerciali al dettaglio, si tratta di un recupero notevole, anche nel confronto europeo”. Le vendite in Italia sono salite del 25,2%, contro una media Ue del 16,4% e del 17,8% per l’Eurozona, quelle non alimentari, la vera cartina di tornasole, addirittura del 66,6%, più del doppio della media Ue, pari a +30,2% e quasi il doppio dell’Eurozona, ferma a +34,5%.
Rispetto alla classifica europea, l’Italia si colloca al quarto posto in Europa della classifica delle vendite congiunturali totali in volume, battuta solo da Svizzera, con +30,7%, Lussemburgo al secondo posto con +28,6% e Francia, terza con +25,6%.
8 italiani su 10 scelgono prodotti Made in Italy
Con l’emergenza Covid, l’italianità è diventata un fattore importante di richiamo nelle vendite dei prodotti. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixé, più di 8 italiani su 10 (l’82%) con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia e il lavoro del territorio. Una svolta patriottica con una maggiore attenzione all’origine dei prodotti determinato dalla consapevolezza delle difficoltà che sta affrontando il paese.