Spagna: aumento prezzi infiamma la protesta sociale, sciopero trasportatori svuota scaffali dei super
Sciopero degli autotrasportatori, manifestazioni di agricoltori e pescatori, malcontento nel settore industriale. In Spagna, l’inflazione record, arrivata al 7,6%, sul livello più alto degli ultimi 35 anni, alimenta la rabbia contro il governo.
Per “rallentare il deterioramento delle condizioni di vita” e “contenere i prezzi” è stato organizzato per oggi uno sciopero nazionale, con manifestazioni in circa 60 città, tra cui Madrid.
Questa giornata di protesta, sostenuta da sindacati e diverse associazioni di consumatori, si aggiunge a una lunga serie di scioperi e manifestazioni che durano già da dieci giorni in Spagna.
Il paese sta infatti affrontando uno sciopero a tempo indeterminato dei camionisti, iniziato lo scorso 14 marzo. Questo movimento, accompagnato da molteplici blocchi stradali, sta interrompendo gravemente l’offerta di prodotti di prima necessità ai supermercati e mettendo in difficoltà molte attività.
Tanto che il settore alimentare ha chiesto la fine delle proteste. Secondo quanto riportato da El Pais, il fermo dei trasporti sta costando ai supermercati 130 milioni al giorno e l’industria ha avvertito che la situazione è peggiore che nella pandemia del 2020.
Non solo. Il governo sta affrontando anche uno sciopero dei pescatori, iniziato già da lunedì, e dei tassisti contro l’impennata dei prezzi del carburante. La rabbia si è diffusa anche tra allevatori e agricoltori, duramente colpiti dall’aumento del costo dei fertilizzanti e delle materie prime.