Piazza Affari inciampa in avvio di 2° semestre, male Banco BPM e galassia Agnelli
Piazza Affari archivia la prima seduta del secondo trimestre con segno meno. Dopo una seduta altalenante con il Ftse Mib che ha rischiato di violare al ribasso i 19mila punti, l’indice guida milanese ha chiuso in calo solo dello 0,23% a 19.330 punti. Sui mercati prevale ancora una certa cautela tra le speranze per la ripresa economica (alimentata da alcuni dati macro, tra cui le vendite al dettaglio tedesche) e tra i timori per il continuo aumento dei casi di coronavirus.
Leggermente sotto le attese la ripresa dal mercato del lavoro Usa. Nel mese di giugno, stando ai dati diffusi dal rapporto ADP relativo all’occupazione del settore privato, sono stati creati 2,369 milioni di posti di lavoro rispetto ai -2,76 milioni del mese scorso. Il consensus Bloomberg indicava una cifra pari a 2,9 milioni.
Oggi seduta difficile per le banche, in particolare Banco BPM (-2,26% a 1,298 euro) compici le indiscrezioni stampa circa una business combination con Mps. Equita giudica al momento “lo scenario di un’aggregazione fra Banco Bpm e Mps molto prematuro visto che Mps deve completare il piano di derisking annunciato ieri entro fine anno”. Certo è, aggiungono gli esperti, che “post cessione degli 8 miliardi di euro di Npe ad Amco – con un Npe ratio al 4% e un Cet1 di 11%, Mps diventa un target di M&A molto più appetibile rispetto al passato”.
Tra le big bancarie calo dello 0,93% per Unicredit e dello 0,76% per Intesa Sanpaolo.
Cali superiori al 2,5% per Pirelli e Cnh Industrial. In affanno tutta la galassia Agnelli con oltre -2% per Exor. Chiusura a -1,77% per FCA nel giorno in cui Tesla torna nuovamente a svettare come maggiore società automobilistica al mondo per capitalizzazione davanti a Toyota. Stasera sono attesi i dati sulle immatricolazioni di auto in Italia relative al mese di giugno.
Tra i migliori del listino si segnala il +2,24% di Inwit che torna di slancio sopra i 9 euro. Oltre +1% anche per utility quali Hera e Italgas. Spicca poi Nexi con +0,81%. Ieri la paytech e Intesa Sanpaolo hanno ottenuto le necessarie autorizzazioni dalle autorità competenti e quindi hanno perfezionato oggi l’accordo strategico, firmato lo scorso dicembre riguardante i sistemi di pagamento.