Chiusura Borsa Italiana: Telecom in ginocchio, male anche Poste e banche
Chiusura in calo per Piazza Affari nell’ultima seduta del semestre. Il Ftse Mib, reduce dal rally della vigilia, ha lasciato sul terreno lo 0,37% a 19.375 punti. A tenere banco è ancora il rischio seconda ondata con i casi negli Usa tornati a salire (oltre 42 mila nuovi contagi nelle ultime 24 ore). L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) vede il rischio Covid-19 ancora ben presente e lungi dall’essere finito. Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha parlato in un briefing virtuale e ritiene forte il rischio che il virus sia presente in tutto il mondo, dicendo che “la maggior parte delle persone rimane suscettibile” e che “il virus ha ancora molto spazio per muoversi. La dura realtà è che questo non è nemmeno vicino alla fine e a livello globale la pandemia sta effettivamente accelerando”.
Dal fronte macro buone indicazioni dalla fiducia dei consumatori Usa, schizzata in avanti più del previsto a giugno.
A Piazza Affari tra i settori in affanno oggi spiccano le banche con -2,46% per Banco BPM che ieri era stata la migliore con un sonante +6%. Male anche Unicredit a -0,86%.
Riflettori sul titolo Mediobanca che ha ceduto il 2,14% in area 6,39 euro, peggior performer di giornata sul Ftse Mib. Sulla stampa emerge una lettera inviata a Mediobanca da Bluebell Partners. La società di gestione londinese presieduta da Francesco Trapani (ex Bulgari) e che annovera due partner italiani Giuseppe Bivona e Marco Taricco sollecita la merchant bank di Piazzetta Cuccia a distribuire a tutti i soci un dividendo straordinario tramite azioni Generali, o che a tutti soci venga data la possibilità di comprare le azioni a un prezzo predefinito. Stando a quanto riportano Il Sole 24 Ore e Repubblica, la critica più incisiva contenuta nella lettera è quella che riguarda la partecipazione del 13% in Generali che assorbe troppo capitale (40% del Cet 1) e contribuisce in gran parte (39%) all’utile della banca.
Tra i finanziari oltre -3% per Poste Italiane.
Vendite anche su Telecom Italia che cede il 3,48% tornando sotto quota 0,35 euro. Open Fiber, stando alle ultime indiscrezioni stampa, avrebbe chiesto a Telecom Italia 1,5 miliardi di euro di danni per un supposto abuso di posizione dominante. La maggiore tlc italiana a sua volta starebbe preparando azioni legali contro il concorrente.
Tra i segni più spicca invece STM (+3,02%) in scia alle indicazioni arrivate da Micron Technology. La società americana leader nel settore delle memorie ha riportato risultati del terzo quarter (finito a maggio) con un fatturato pari a 5,4 mld di dollari (+14%) di poco superiore alle attese ($5,3 mld). La guidance di fatturato per quarto trimestre che chiuderà ad agosto è un range fra 5,75- 6,25 mld, con il mid-point a 6 mld (+23%) nettamente sopra le attese.
Lieve segno più anche per FCA (+1,31% a 8,944 euro). Stando a quanto riporta il Giornale, la questione sollevata dall’antitrust europeo relativa alle quote di mercato nel segmento degli LCV potrebbe essere risolta vendendo una parte del business oggetto dell’indagine a CNH Industrial che ha una quota di mercato in Europa nettamente inferiore.