Fipe-Confcommercio: addio ripresa se non si ridurranno costi per affitti e lavoro
“Per risollevare le imprese della ristorazione e del turismo da tre mesi di lockdown e da un mese di incassi dimezzati, bisogna intervenire con coraggio rafforzando lo strumento degli indennizzi per le aziende che hanno avuto ingenti cali di fatturato e intervenendo sui costi strutturali delle aziende, costi del lavoro e affitti in testa. Interventi cioè di prospettiva e di lungo periodo, senza i quali qualsiasi altra operazione risulterebbe inefficace e insufficiente”. Così il presidente di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), Lino Stoppani, è intervenuto nel dibattito sulle riforme fiscali avviato nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e alimentato nelle ultime ore sia dai vertici della Corte dei conti, sia dal sottosegretario all’Economia, Paolo Barretta.
“Intendiamoci – ha proseguito Stoppani – un taglio temporaneo dell’Iva è auspicabile, anche se dovrebbe riguardare settori strategici per il Paese come il Turismo e la Ristorazione ed essere di congrua durata (…), ma in questo momento occorre avere maggiore coraggio e visione sulle prospettive, avviando insieme l’abbattimento del cuneo fiscale e contributivo per ridurre il costo del lavoro in maniera efficace, anche per mantenere i livelli occupazionali e non disperdere competenze. Certo, si tratta di una manovra onerosa, ma l’attuale flessione dei fatturati dei 300mila Pubblici Esercizi determina minori incassi per lo stato pari ad oltre 4 miliardi di euro. I conti pubblici, insomma, soffrirebbero maggiormente se prevalesse una linea attendista, rispetto a una coraggiosa”.