Wall Street ancora giù dopo pesante sell off, focus su timori coronavirus e dati macro Usa
All’indomani della peggiore sessione dall’11 giugno scorso, Wall Street continua a perdere terreno, scontando l’accelerazione della pandemia da coronavirus negli Stati Uniti e la paura di una nuova fase di lockdown. Il Dow Jones perde più di 100 punti (lo 0,42% circa), a 25.349 punti; il Nasdaq è piatto attorno a 9.900 punti, lo S&P 500 è in calo dello 0,18%, a 3.045. Gli indici stanno recuperando terreno rispetto alle prime battute della sessione.
Le ripercussioni del COVID-19 sull’economia Usa sono tutte espresse nei vari dati macroeconomici appena diffusi. Nella settimana terminata il 20 giugno scorso, il numero di americani che ha fatto richiesta per ricevere per la prima volta i sussidi di disoccupazione è salito di 1,48 milioni, meno rispetto alla settimana precedente, ma più degli 1,38 milioni attesi dal sondaggio di Marketwatch.
Un buon segnale è arrivato però dal dato sul numero totale degli americani che ricevono i benefit che, nella settimana terminata lo scorso 13 giugno, è sceso più delle attese a 19,5 milioni di unità.
Contestualmente è stata resa nota la lettura finale del Pil Usa relativo al primo trimestre del 2020, che ha confermato una contrazione dell’economia al tasso annualizzato del 5%. Resi noti anche gli ordini dei beni durevoli, balzati a maggio del 15,8%, grazie all’allentamento delle misure di lockdown.
Tornando al coronavirus negli States, dai dati diffusi dalla Johns Hopkins University emerge che in America il conto dei decessi per coronavirus è di almeno 121.969, a fronte di 2,38 milioni di contagi confermati.
Allarme a Houston, Texas dove proprio oggi, secondo quanto riportato da Bloomberg, i reparti di terapia intensiva dovrebbero superare il massimo della loro capienza. Nello stato americano sono stati registrati 5.551 nuovi casi, rispetto al rialzo di 5.489 di martedì.
Apple ha annunciato che chiuderà sette punti vendita a Houston. La decisione segue l’annuncio della scorsa settimana, con cui il colosso guidato da Tim Cook ha reso noto che chiuderà più negozi in Florida, South Carolina, North Carolina e Arizona. Alcuni dipendenti di Disney hanno lanciato inoltre una petizione per ritardare l’apertura dei parchi tematici in California.
I leader del sindacato che rappresenta 17.000 dipendenti avevano già inviato la scorsa settimana una lettera al governatore della California Gavin Newsom, facendo notare che il balzo di nuovi casi COVID-19 non rendeva sicura la decisione di riaprire il centro, nella data stabilita del prossimo 17 luglio.
Nella giornata di ieri anche la California e la Florida hanno riportato un numero record di nuovi casi.