Ftse Mib scivola a -1%, Unicredit ed ENI tra le peggiori. Pesante anche Enel
Minimi di giornata per Piazza Affari in attesa dei dati Usa sui sussidi di disoccupazione e con i futures Usa che preannunciano un avvio in calo. In Europa si segnala il crollo fino a -60% della tedesca Wirecard a seguito dell’ennesimo rinvio del’approvazione del bilancio 2019 da parte del revisione E&Y. Tra gli investitori c’è cautela poiché gli aumenti nei casi di coronavirus hanno messo in dubbio una rapida ripresa economica. Negli Stati Uniti si conferma la ripresa delle infezioni in alcuni stati: l’Arizona ha riportato un numero record di nuovi casi confermati, mentre il Texas ieri ha visto un picco giornaliero dell′11% nelle ospedalizzazioni per i pazienti con Covid-19.
Il Ftse Mib cede l’1,01% a quota 19.388 punti. Spiccano i cali di banche ed energetici. Unicredit è tra i peggiori con -2,48%, seguita da Bper con -2,1% e Banco BPM con -1,74%. Tra i titoli oli si segnala il -2,46% di Tenaris, mentre ENI arretra dell’1,5 per cento.
Calo nell’ordine dell’1% per FCA dopo che la Commissione Europea Antitrust ha deciso di aprire un’indagine approfondita in merito al rischio di posizione dominante nel segmento degli LCV derivante dalla fusione PSA-FCA. L’indagine avrà una durata di 4 mesi per concludersi entro il 22 ottobre.
Pesa sul Ftse Mib anche il calo dell’1,17% di Enel, titolo di maggior peso di tutta Piazza Affari.
Dal fronte macro oggi riflettori rivolti alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Il consensus indica 1,30 milioni di nuove richieste per la settimana conclusasi il 13 giugno, in calo rispetto a 1,54 milioni della settimana precedente.