Fed: Goldman Sachs vede due rialzi ‘pesanti’ in arrivo
Sui mercati si sente ancora l’eco delle parole di Jerome Powell. Il presidente della Federal Reserve ieri ha detto chiaramente che l’inflazione, negli Stati Uniti, è troppo alta e che potrebbe essere necessario procedere a strette monetarie di entità superiore ai 25 punti base, in una riunione o in più riunioni.
Parole che hanno rafforzato la convinzione degli investitori che il prossimo meeting Fed di maggio segni un rialzo dei tassi Usa di 50 punti base, dopo il primo rialzo dal 2018 annunciato il 16 marzo, pari a 25 punti base, che ha portato il costo del denaro al range compreso tra lo 0,25% e lo 0,50%.
Quale outlook adesso per il costo del denaro oltreoceano? Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le previsioni sui tassi Usa, stimando due strette monetarie da 50 punti base nelle prossime due riunioni del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, di maggio e giugno, seguiti da aumenti di 25 pb ai restanti quattro incontri nella seconda metà del 2022 e tre rialzi trimestrali nel 2023. A fine ciclo i tassi sono attesi al 3-3,25%. “Continuiamo ad aspettarci che il FOMC annunci l’inizio della riduzione di bilancio alla riunione di maggio, ma dopo gli ultimi commenti non crediamo che questo sia necessariamente un ostacolo alla realizzazione di un aumento di 50 pb anche a maggio”, spiega la casa d’affari Usa.