News Finanza Indici e quotazioni Wall Street verso avvio in forte calo, il Covid torna a spaventare

Wall Street verso avvio in forte calo, il Covid torna a spaventare

15 Giugno 2020 13:27

La settimana si apre all’insegna del risk-off sui mercati. Mentre le Borse europee si muovono in territorio negativo, i futures sugli indici statunitensi mostrano cali intorno a 2 punti percentuali, suggerendo un avvio di seduta in forte calo per Wall Street. A circa due ore dalla partenza, il contratto sul Dow Jones cede il 2,5%, quello sull’S&P500 scivola del 2,10% e il future sul Nasdaq segna un -1,5%. Da segnalare che il Dow Jones e lo S&P sono reduci da un calo, la scorsa settimana, rispettivamente del 5,5% e del 4,7% (su base settimanale), mentre il Nasdaq ha perso -2,3%. Tutti e tre gli indici hanno sofferto la settimana peggiore dal 20 marzo scorso

A pesare sui mercati sono i timori per una seconda ondata di epidemia da Covid, soprattutto in Asia e negli Stati Uniti, che possa far deragliare il recupero economico.

Negli Usa, in 21 Stati si è registrato negli ultimi giorni un incremento dei contagi, mentre complessivamente i casi sono aumentati dell’1,4%, il maggior balzo giornaliero di giugno e superiore alla media (1,1%) dell’ultima settimana. A impattare, vari elementi come le riaperture, le manifestazioni e il crescente numero di test. Dall’altra parte del Pacifico, stando ai risultati preliminari dei Centri cinesi per il controllo delle malattie (CDC), sembrerebbe che un nuovo tipo di Covid-19 si stia diffondendo a Pechino, la città che ha registrato negli ultimi giorni un rialzo dei nuovi casi, facendo scattare misure di confinamento. Il vicepremier cinese, Sun Chunlan, ha affermato che il rischio che ci sia una nuova ondata di infezioni, nel paese, è alta, visto che tutti i casi sono stati originati dall’assembramento dei cittadini nel mercato all’ingrosso di Xinfadi.

Intanto negli Usa, il rappresentante per il commercio, Peter Navarro, ha affermato che la Casa Bianca sta valutando un ulteriore pacchetto di stimolo incentrato sul settore manifatturiero per “almeno di 2.000 miliardi di dollari”.