Piano Colao: rinvio imposte e sanatorie su lavoro nero e contante con Voluntary Disclosure
Sei i punti focali del piano della commissione Colao per il rilancio dell’economia e del sistema Paese. Il dossier compilato dalla task force è stato consegnato nella serata di ieri al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il documento presenta la “Strategia per il rilancio dell’Italia” dalla crisi del coronavirus COVID che ha azzoppato l’economia del paese.
La strategia per “Un’Italia più forte, resiliente ed equa”, si legge nel report, prevede per l’appunto azioni in sei ambiti: imprese e Lavoro, motore dell’economia; infrastrutture e ambiente, volano del rilancio; turismo, arte e cultura, brand del Paese; P.A., alleata di cittadini e imprese; istruzione, ricerca e competenze fattori chiave per lo sviluppo; individui e famiglie, in una società più inclusiva ed equa.
Diverse le azioni auspicate: come dice lo stesso Vittorio Colao in un’intervista a La Stampa pubblicata oggi, il piano presenta “46 pagine di sintesi più 102 idee per il rilancio di un’Italia colpita da una crisi senza precedenti”.
RINVIO SALDO IMPOSTE 2019 E ACCONTO 2020
Tra le idee contemplate nella sezione Imprese e Lavoro c’è la proposta di rinviare il saldo imposte 2019 e acconto 2020. Si propone di “differire (quanto meno per le imprese che lo richiedono) il pagamento del saldo delle imposte dovuto nel 2020 al suo ricevimento”.
Si auspica anche un iter per rendere più agevole la compensazione dei debiti con i crediti fiscali, anche con i crediti esigibili verso la Pa. Così nel testo, che ricorda che “molte imprese temono di chiudere l’esercizio in perdita e il versamento di acconti sottrarrebbe loro risorse”.
a) Allineare lo strumento della compensazione dei debiti fiscali e previdenziali a quanto previsto dal codice della crisi sopprimendo a regime il tetto delle compensazioni.
b. Introdurre la compensazione con i crediti liquidi esigibili verso la PA (tenuto conto della fatturazione elettronica e del fatto che la PA è la sola legittimata a respingere le fatture ricevute).
c. Costruire una piattaforma informatica che consenta alle imprese di compensare debiti e crediti, anche se di origine di enti diversi della PA, consentendo il dialogo tra gli stessi.
d. Differire a novembre il pagamento della prima rata di acconto delle imposte sul reddito.
e. Anche in considerazione dei tempi per processare la liquidità garantita, differire (quanto meno per le imprese che la hanno richiesta) il pagamento del saldo delle imposte dovute nel 2020 al suo ricevimento.
f. Prorogare ulteriormente gli adempimenti ed i versamenti fiscali per consentire l’entrata a regime delle nuove disposizioni.
g. Ripristinare la regola del vecchio regime per avvalersi dei crediti fiscali in compensazione che non richiedeva di attendere l’intervenuta presentazione dei modelli REDDITI e IRAP che, di anno in anno, necessità del rilascio di applicativi ad hoc.
PROPOSTE DUE SANATORIE: SU LAVORO NERO E CONTANTE
Vengono auspicate anche due sanatorie, una sul lavoro nero e un’altra sul contante:
Sul lavoro nero, “favorire l’emersione attraverso opportunità di Voluntary Disclosure ai fini della regolarizzazione, prevedendo un meccanismo di sanatoria e incentivazione riducendo contribuzione cuneo fiscale, nonché sanzioni in caso di falsa dichiarazione o mancato perfezionamento delle procedure di emersione”, riassume il testo, ricordando che “il lavoro nero costituisce, nelle dimensioni che assume, uno dei problemi strutturali del nostro paese ed una sua peculiarità negativa rispetto ad altri paesi comparabili e che l’emergenza COVID ha evidenziato ulteriori, rispetto a quelle classiche, implicazioni negative del lavoro nero: l’impossibilità di raggiungere i lavoratori in nero con gli strumenti straordinari di sostegno dei lavoratori messi in campo per fronteggiare la crisi da COVID; l’impossibilità di implementare azioni prevenzionali per la salute per questi lavoratori, con ripercussioni anche sulla capacità di controllo dell’andamento epidemiologico”.
Ancora, nello spiegare il contesto attuale, il rapporto sottolinea che “l’eccezionale presidio e controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, di questo periodo, e le ingenti risorse che il Governo sta mettendo a disposizione per sostenere il mondo delle imprese possono costituire due importanti leve per attuare iniziative che favoriscano l’emersione del lavoro nero, favorendo un cambiamento strutturale del mercato del lavoro”.
L’iniziativa si muove su un mix di premialità e sanzioni innovative:
a. Sul piano della premialità, favorire la dichiarazione di lavoro nero, prevedendo: da un lato un meccanismo di sanatoria, per il pregresso, sulla scorta di quanto previsto nel decreto rilancio per l’emersione del lavoro irregolare degli immigrati in alcuni settori; dall’altro, un periodo medio di riduzione contribuzione e cuneo fiscale su retribuzione.
b. Condizionare concessione benefici economici per sostegno imprese ad autodichiarazione, a valere quale autocertificazione assimilata a quelle di cui all’art. 46 DPR n.445/2000, in ordine alla assenza di lavoro nero, ovvero, con dichiarazione di emersione dei lavoratori irregolari presenti, con impegno ad avviare la procedura di emersione.
c. Sul piano sanzionatorio, in caso di falsa dichiarazione, con accertamento della presenza di lavoro nero, ovvero di mancato perfezionamento della procedura di emersione per i lavoratori dichiarati, revoca dei benefici non ancora concessi o pervenuti, obbligo di restituzione di quelli già percepiti, con interessi, oltre alla sanzione penale per falsa autocertificazione nel primo caso. Naturalmente il tutto in aggiunta alle ordinarie sanzioni previste per l’accertamento del lavoro nero. “
Per quanto concerne l’altra sanatoria, quella sul contante, si auspica di
(i) Introdurre la Voluntary Disclosure sul contante e altri valori derivanti da redditi non dichiarati (anche connessa all’emersione del lavoro nero) a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva e dell’impiego per un periodo minimo di tempo (ad es. 5 anni) di una parte significativa dell’importo in attività funzionali alla ripresa (ad es. investimento nel capitale dell’impresa del soggetto che fa la Voluntary Disclosure, o investimento in social bond nominativi o altri strumenti analoghi)” e di “condizionare gli effetti premiali in ambito penale a specifici requisiti di coerenza”.
Si propone anche di ii) promuovere un’iniziativa per mettere rapidamente fuori corso le banconote in Euro di maggior taglio (500 e 200)”.
Così si spiega nel testo:
“Il valore dell’economia sommersa (non derivante da attività illegali) in Italia è stimato in circa 170 miliardi. Storicamente il numero delle banconote da 500 Euro versate nelle banche Italiane è di molto superiore a quanto le stesse hanno distribuito in pezzi da quel taglio. L’evasione IVA stimata dalla Commissione Europea in Italia è pari a 33 miliardi (su 137 miliardi totale UE)”.
Ancora, si premette che “in Italia l’85% delle operazioni avviene ancora in contante (l’Italia è il 23esimo Paese tra i 27 dell’Unione Europea per transazioni con carta e moneta elettronica) e “svariati studi dimostrano come ci sia una stretta correlazione tra uso del contante ed economia sommersa”.
Le Azioni specifiche proposte sono:
La regolarizzazione tramite Voluntary Disclosure del contante e di altri valori potrebbe avvenire attraverso un duplice meccanismo:
a. Il pagamento di una imposta sostitutiva (di imposta sui redditi, addizionali, sostitutive, Irap, IVA, eventuali violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti d’imposta, sanzioni e interessi) in misura tale da rendere attrattiva l’emersione (ad es. il 10%-15%) anche considerando che la somma emersa potrebbe essere molto superiore al reddito evaso.
b. L’obbligo di investimento di una parte significativa dell’ammontare (ad es. il 40%-60%) per un periodo di tempo significativo (ad esempio 5 anni) in strumenti che supportino la strategia di rilancio del Paese, quali ad esempio:
– Investimento in social bonds nominativi finalizzati a progetti quali la ristrutturazione delle scuole, o specifici progetti infrastrutturali, o altri strumenti analoghi
– Investimento nel capitale di rischio della società di cui è azioni sta di controllo la persona che effettua la Voluntary Disclosure (a condizione che tali ammontari non vengano restituiti prima del termine prestabilito come dividendi o aumento dei compensi da amministratore ecc)
b. Gli effetti premiali in ambito penale (reati tributari, riciclaggio ed autoriciclaggio) potrebbero essere legati ad uno specifico «requisito di coerenza» del contribuente definito in base a (i) ammontare del contante e/o dei valori oggetto di regolarizzazione e (ii) qualifica professionale e attività lavorativa svolta dal contribuente autore della regolarizzazione. Nell’ipotesi di integrazione del «requisito di coerenza» non sussiste necessità di fornire spiegazione sulla provenienza delle somme. In caso contrario la persona che effettua la Voluntary Disclosure sarebbe tenuta a dimostrare la provenienza dei valori oggetto di regolarizzazione per avere gli effetti premiali in ambito penale.
c. L’Italia dovrebbe farsi promotrice presso le istituzioni europee competenti perché vengano messe fuori corso le banconote sopra i 100 euro.