A Piazza Affari prevale la cautela: giù Nexi dopo collocamento 8,8%, bene i bancari
Dopo i primi minuti di contrattazioni in rialzo, Piazza Affari vira in territorio negativo con la parola cautela che sembra avere la meglio in tutta Europa. L’indice Ftse Mib cede lo 0,34% a 17.800 punti, azzavorrata da Nexi peggior titolo del listino.
I bancari schivano, invece, le vendite con lo spread in area 200 punti base. Bene anche UniCredit, Mediobanca e Intesa Sanpaolo che guadagano oltre l’1 per cento. Da monitorare anche il titolo Ubi Banca che sale di circa l’1,3%. Ieri il consiglio di amministrazione della banca lombarda ha deliberato l’avvio di un’azione volta ad accertare che gli effetti della comunicazione dello scorso 17 febbraio, effettuata dal gruppo guidato da Carlo Messina ai sensi dell’articolo 102 del Testo Unico della Finanza, sono cessati, con tutte le relative conseguenze, incluso il venir meno della cosiddetto “passivity rule” in capo a Ubi Banca. Un’azione che avviene a causa dell’avveramento della condizione mac (material adverse change), spiega la banca, “di efficacia dell’offerta pubblica di scambio promossa da Intesa Sanpaolo – determinato dalla pandemia Covid-19 – e della mancata tempestiva rinunzia di Intesa a tale condizione”.
Dopo un avvio positivo, anche Prysmian cede il passo ai ribassi. Ieri il gruppo guidato da Battista ha annunciato di essersi aggiudicata un contratto da Ariadne Interconnection, società interamente posseduta da IPTO, l’operatore del sistema di trasmissione della rete elettrica in Grecia, per le interconnessioni sottomarine tra l’isola di Creta e l’entroterra greco (regione Attica). Il valore complessivo dei nuovi progetti è di circa 270 milioni di euro. Nulla osta ieri al prestito da 6,3 miliardi di euro di Intesa Sanpaolo per Fca (+1,21%).
Sempre sul fronte delle vendite, c’è anche oggi DiaSorin (-3%) che ieri ha incassato la bocciatura di Jefferies che ha portato la raccomandazione da hold a underperform. Sotto la lente anche Nexi che cede circa il 6% dopo che i fondi di private equity che riducono la quota. Nel dettaglio, Mercury UK Holdco ha ceduto ad investitori istituzionali 55 milioni di azioni Nexi (pari a circa l’8,8% del capitale a un prezzo di 14,2 euro) portando la propria quota al 43,4%.