La Russia schiva il default, pagate in dollari le cedole da $117 milioni sui bond emessi da Mosca
Almeno per ora, la Russia di Vladimir Putin sia riuscita a sventare il default. Il ministero delle Finanze russo ha comunicato infatti oggi che la filiale londinese di Citi ha ricevuto i $117 milioni di cedole dovute da Mosca su due eurobond denominati in dollari, precedentemente emessi. La banca americana, che ha gestito i pagamenti a favore degli obbligazionisti detentori dei bond, che Mosca ha versato inizialmente a JP Morgan.
Nelle ultime settimane si era parlato del rischio default della Russia, a seguito delle sanzioni imposte dall’Occidente contro il Cremlino, dopo l’invasione dell’Ucraina.
Le misure punitive imposte da Stati Uniti e alleati hanno bloccato gran parte delle riserve valutarie e di oro della banca centrale, con l’intento di isolare la Russia dal sistema finanziario globale.
Citando investitori e trader, il Wall Street Journal ha confermato che i detentori delle obbligazioni emesse da Mosca hanno riferito di aver ottenuto il pagamento delle cedole nella giornata di ieri, un giorno dopo la scadenza dei termini ma ampiamente in tempo, se si considera il periodo di grazia di 30 giorni (a partire dal giorno della scadenza) concesso alla Russia.
Il pagamento è avvenuto in dollari.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, aveva riferito nella giornata di ieri che un qualsiasi default sarebbe stato “soltanto artificiale”, insistendo sul fatto che la Russia dispone dei fondi necessari a ottemperare ai suoi obblighi finanziari.