Rischio stangata da oltre 500 euro a famiglia con riapertura esercizi. Dove i maggiori rincari?
Una stangata da oltre 500 euro rischia di abbattersi sui consumatori. A lanciare l’allarme è stato il Codacons, che ha realizzato una elaborazione circa gli aumenti di prezzi e tariffe che potrebbero registrarsi in concomitanza con le riaperture degli esercizi commerciali a partire da oggi, con l’entrata nel pieno della cosiddetta Fase 2.
Come noto il decreto del governo prevede la riapertura di quelle attività che, a causa dell’emergenza coronavirus, sono rimaste chiuse al pubblico dallo scorso marzo. Un ritorno alla normalità che potrebbe avere effetti pesanti sulle tasche delle famiglie italiane: gestori, esercenti e commercianti sono infatti chiamati a sostenere nuovi costi legati alla sanificazione e alla sicurezza dei locali, mentre le regole sul distanziamento sociale ridurranno sensibilmente i loro guadagni, a causa della forte diminuzione del numero giornaliero di clienti. Una vera e propria bomba sociale ed economica che, secondo il Codacons, potrebbe essere scaricata sui consumatori finali, attraverso un incremento generalizzato di prezzi e tariffe volto a recuperare sia i maggiori costi a carico degli esercenti, sia i minori guadagni.
In base alle elaborazioni del Codacons, alcuni settori avrebbero già registrato forti incrementi dei listini, come quello alimentare per il quale l’Istat ha registrato ad aprile un aumento dei prezzi del +2,8%, ma sono molti i comparti che appaiono a rischio rincari nei prossimi giorni. Dal parrucchiere al ristorante, passando da abbigliamento, alberghi e centri estetici, fino ad arrivare ai voli aerei, ogni aspetto della nostra vita quotidiana potrebbe risultare più costoso, e realizzare una stangata complessiva da +536 euro a famiglia su base annua.
Qualche esempio? Dalla elaborazione del Codacons, emerge che i maggiori rincari potrebbero vedersi per parrucchiere (+10% dei prezzi), ritorazione (+9%) e trattamenti di bellezza (+8%). Senza contare le tariffe per i trasporti aerei, previste in aumento del 15%, così come per traghetti e navi, che potrebbero vedere salire i prezzi del 12%. Anche le strutture ricettive, legate al turismo, potrebbero costare di più (+8%).
“Rivolgiamo un appello a commercianti, artigiani ed esercenti, affinché mantengano stabili i prezzi praticati al pubblico, e non cadano nella tentazione di applicare rincari agli utenti per rifarsi dei minori guadagni di questi mesi – afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Comprendiamo le difficoltà affrontate dal commercio, ma non è certo aumentando prezzi e tariffe che sarà possibile recuperare le perdite: al contrario eventuali rincari allontaneranno gli italiani dai negozi e determineranno una contrazione dei consumi rispetto al periodo pre-Covid, con danni ingenti per tutti”.