Coronavirus: con il lockdown è boom dell’e-commerce a marzo-aprile
Tra marzo e aprile, lo shopping online ha beneficiato di una spinta che sfiora il 20%, ma crollano trasporti e settore alberghiero. Il tutto dettato dalla quarantena forzata degli italiani che, secondo quanto emerge da un report del Centro studi di Unimpresa, ha fatto salire, gli acquisti nel settore dell’elettronica (che ha assistito un aumento del 23% rispetto all’anno precedente), dell’alimentare e bevande (+16,7%), dell’acqua e dell’energia elettrica (+17,8%), delle spese per la casa (+9,6%).
Shopping on line: chi sale e chi scende
Crollano, invece, del 62,3% i consumi per i trasporti, del 67,5% quelli per i servizi ricettivi, del 20,6% le spese per carburanti e combustibili, del 31,12% i consumi di vestiario e del 64,32% quelli per abbigliamento. In calo del 60% il giro d’affari del settore cultura (musei, libri, corsi); male anche il fatturato degli arredi e dei servizi per la casa (-57,4%) e quello del comparto salute (-1,8%). Secondo le previsioni Unimpresa, che ha elaborato dati Keyx, è previsto per la fase post covid un incremento dello 0,2% dei consumi per la casa, dell’11,5% dei trasporti, del 2,9% del settore alimentari e bevande, del 10,1% dei servizi ricettivi, del vestiario del 4,8%, degli alcolici e tabacchi del 2,13%, degli arredi e servizi per la casa dello 0,2%, della cultura del 8,42%, della salute del 4,1% e dell’elettronica del 4,71%. Resta ancora negativa la prospettiva per i combustibili (-1,16%) oltre che per acqua e energia (-1,7%).
Numeri che spingono il vicepresidente di Unimpresa Salvo Politino a chiedere un intervento del governo. «Sono necessari nel breve periodo, interventi fiscali in favore delle imprese e dei cittadini; occorre liquidità vera e non garanzie pubbliche, con finanziamenti a fondo perduto per sostenere la domanda, per rilanciare i consumi; bisogna avviare una semplificazione del sistema burocratico. Sono questi i tre punti sui quali deve poggiare l’azione del governo per sostenere le aziende italiane che sono state costrette a chiudere per l’emergenza sanitaria» commenta Politino secondo cui «gli interventi dello Stato devono essere concreti e devono tener conto della reale situazione dell’economia italiana».