Ristrutturare casa gratis: la novità per le famiglie prevista nel Decreto Rilancio
Un Superbonus al 110% destinato alle famiglie che eseguono lavori nelle abitazioni di loro proprietà. Questa la principale novità contenuta nel Decreto Rilancio del governo Conte per far fronte alle varie difficoltà economiche sorte a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Superbonus al 110%: cosa prevede
Il superbonus è così chiamato perché prevede un’aliquota più alta per detrazioni fiscali già esistenti, ossia l’ecobonus per lavori di risparmio energetico e il sismabonus per mettere in sicurezza gli immobili che passano così rispettivamente dal 50-65% e 75-80% al 110 per cento.
Il super bonus si può chiedere dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 e gli interventi coperti dall’incentivo riguardano lavori per risparmio energetico, realizzazione di pannelli fotovoltaici; riduzione del rischio sismico, accompagnati da altri inclusi in un elenco più ampio ancora in via di definizione. Il superbonus può anche essere ceduto a terzi. In pratica le famiglie e i condomini potrebbero cedere il credito d’imposta maturato a banche, assicurazioni o ad altre imprese che svolgono lavori. Ne consegue che una famiglia potrà decidere di detrarre negli anni successivi un importo superiore alla spesa oppure cederlo all’impresa che esegue i lavori con uno sconto in fattura del 100% della spesa che consente di realizzare le opere a costo zero. Poi sarà l’impresa edilizia a ottenere il beneficio, con una compensazione nei versamenti fiscali oppure scontandolo e cedendolo a u meno tasse o scontarlo e cederlo a sua volta a una banca o altra azienda che abbia “capienza” fiscale. Inoltre i contribuenti potranno avere la facoltà di scelta tra fruizione della detrazione oppure ottenere lo sconto immediato in fattura.
Le prime critiche
“L’ipotesi del ministro Patuanelli di potenziare l’ecobonus anche oltre il 100% è da guardare con attenzione” sostiene Franco Pozzoni, presidente CNA Lombardia Installazione Impianti, “ma sarebbe inaccettabile se il rafforzamento degli incentivi si dovesse trasformare in oneri a carico delle piccole imprese, se chiamate ad anticipare ai clienti l’intero ammontare del beneficio fiscale riconosciuto dallo Stato, tanto più in una fase di straordinaria emergenza.”
In merito poi allo sconto in fattura, secondo Pozzoni, “se sarà contestualizzato e quindi limitato ad alcuni interventi o sopra determinati importi, ma nutriamo molte perplessità sugli effetti che la completa deresponsabilizzazione del cliente, che non dovrà pagare nulla né anticipare un euro per gli interventi di efficienza. “Chiediamo alle istituzioni di governare con maggiore efficacia l’inevitabile gap tra l’annuncio di misure così importanti e l’effettiva disponibilità di prime attendibili bozze dei provvedimenti”, aggiunge il Presidente di CNA Lombardia, Daniele Parolo, “poiché, come vediamo, i danni di una comunicazione non governata ricadono subito sul rapporto tra imprese e clienti. Bisogna inoltre fare attenzione al problema al mercato delle banche e delle assicurazioni: con l’ipotesi di cessione del credito si rischia un rafforzamento della posizione dominante di chi poi andrà ad acquistare il credito a discapito delle imprese che saranno sotto scacco”. Ma a parte queste critiche, il superbonus al 110% in vigore da luglio potrebbe portare ad uno stop dei cantieri e alcune imprese hanno già espresso il timore che tutto resti fermo fino a quella data.