Smart working: dal diritto alla disconnessione ai corsi di formazione, le novità del testo unico in arrivo
Un credito di imposta per l’acquisto di strumenti e di software destinati al personale e il diritto alla disconnessione sono alcuni dei punti che entrano nella disciplina sul lavoro agile, frutto dell’accordo in commissione Lavoro della Camera sul testo unificato.
Smart working: le novità in arrivo
Il Testo unico sul lavoro agile sul quale è stato trovato un accordo in Commissione Lavoro della Camera e che potrebbe andare in Aula entro maggio definisce nei dettagli lo smart working, il lavoro agile che durante la pandemia è stato ampiamente utilizzato per arginare i contagi da Covid. Andando nei dettagli, il testo affida alla Contrattazione collettiva nazionale la determinazione della responsabilità del datore di lavoro e del lavoratore per quanto attiene alla sicurezza e al buon funzionamento degli strumenti tecnologici e precisa al contempo che deve esserci almeno il 30% delle ore complessive fatte a distanza perché si possa parlare di smart working. E’ poi l’articolo 4 del testo che introduce “il diritto soggettivo di disconnessione dallo spazio digitale e di interruzione della connessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche in proprio possesso, senza che questo possa comportare effetti negativi di natura disciplinare o decurtazioni retributive”. L’accordo inoltre prevede corsi di formazione continua e permanente per l’utilizzo delle strumentazioni tecnologiche e l’istituzione di un credito di imposta già previsto per gli investimenti in Industria 4.0 “per l’acquisto di strumenti per l’organizzazione e la gestione, nonché di apparecchiature e di software messi a disposizione del personale impiegato in attività lavorative in modalità agile, effettuati entro i due anni successivi all’entrata in vigore della legge”. L’articolo 12 prevede che, infine, che con l’obiettivo di modernizzare e perfezionare gli strumenti necessari al lavoro agile i datori di lavoro possano usufruire della consulenza di uno degli Innovation Manager, iscritti all’Albo degli esperti in innovazione tecnologica istituito presso il Ministero dello sviluppo economico.
Infine il datore di lavoro potrà godere di misure di sostegno, promozione ed incentivazione, in favore del lavoro in modalità agile, “a condizione che vengano applicati trattamenti non inferiori, rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi nazionali di categoria stipulati dalle organizzazioni sindacali, nonché il rispetto dei diritti e delle garanzie” come si legge nel testo.