Intesa e Unicredit cadono ancora insieme a tutte le banche del Ftse Mib
In Italia la giornata ha visto lo spread Btp-Bund fare saliscendi in attesa del giudizio di S&P sul merito di credito del paese. Il restringimento dello spread nella seconda parte di giornata, favorito anche dal buon esito dell’asta Ctz, non è però stato sufficiente a risollevare l’umore del settore bancario, il peggiore oggi insieme a quello oil.
Peggior performer di giornata è stata Bper con oltre -4%, seguita a ruota da Banco BPM (-3,63%). Ieri l’ad del Banco, Giuseppe Castagna, ha preannunciato nel corso di un’intervista a Bloomberg che l’istituto aumenterà i tagli ai costi (per esempio, chiudendo più sportelli), posticipando gli investimenti pianificati (nel piano industriale sono stimati in 600 milioni di euro) o realizzandoli in modo più lento, “visto che al momento non sono supportati da una crescita del fatturato sufficiente o non sono più una priorità in questo contesto”. Il ceo non vede all’orizzonte neanche alcuna operazione di M&A. “Guardiamo con favore alla strategia basata su tagli ai costi più alti, visto che questa è una delle poche leve che le banche possono controllare nel breve futuro, considerando la pressione che arriva dal costo del rischio e dal fatturato”, rimarcano gli analisti di Mediobanca Securities.
Male anche Intesa Sanpaolo (-2,93%) e Unicredit (-3,07%); su quest’ultima Goldman Sachs ha ridotto il target price da 14,40 a 10,70, mantenendo comunque il titolo nella propria Convinction Buy List. Intanto il gruppo di piazza Gae Aulenti, che utilizza SIA per i servizi di processing relativamente alla proprie carte di pagamento, starebbe valutando se cedere o meno le attività di merchant acquiring, oggi gestite direttamente, in una operazione simile a quella fatta da Intesa SanPaolo con Nexi.