News Finanza Indici e quotazioni Covid-19, mercati asiatici scontano delusione per farmaco antivirale Gilead: borsa Tokyo -0,86%

Covid-19, mercati asiatici scontano delusione per farmaco antivirale Gilead: borsa Tokyo -0,86%

24 Aprile 2020 08:36

L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dello 0,86% a 19.262 punti. Lo Shanghai Composite cede più dell’1%, Hong Kong fa -0,54%, positiva invece Sidney con +0,57%, mentre Seoul perde l’1,44%.

A mettere sotto pressione l’azionario, in queste ultime ore, è stato un articolo del Financial Times che, citando documenti che sono stati pubblicati accidentalmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha reso noto che il farmaco remdesivir di Gilead Sciences – non ha dato i risultati sperati, nel senso che non ha migliorato le condizioni dei pazienti affetti da coronavirus. I documenti citati dall’FT si riferiscono a una sperimentazione cinese. Dal canto suo, Gilead ha notato che lo studio “è stato interrotto a causa della bassa partecipazione” alla sperimentazione. Di conseguenza, “non è stato possibile arrivare a conclusioni statistiche significative. E dunque, l’esito dello studio è inconcludente”. Il titolo arretra di oltre -4% a Wall Street.

Le speranze sul farmaco si erano infiammate – così come il titolo si era infiammato a Wall Street – alla metà del mese, quando uno studio condotto dall’Università di medicina di Chicago su 125 pazienti Covid-19, di cui 113 in condizioni gravi, aveva evidenziato come il remdesivir, farmaco antivirale di Gilead Sciences, fosse risultato efficace nel trattamento di pazienti ricoverati con casi gravi di Covid-19.

In particolare il farmaco remdesivir avrebbe prodotto un “rapido miglioramento della febbre e dei sintomi respiratori” con la maggior parte dei pazienti rimandati a casa dopo sei giorni grazie ai miglioramenti. Solo 2 decessi erano stati registrati nel campione dell’Università.

Sono più di 2,7 milioni le persone infettate dal coronavirus, stando ai dati compilati dalla John Hopkins University, a fronte di almeno 190.303 decessi.

“Il COVID-19 continua a essere il primo pensiero degli investitori”, ha commentato Hannah Anderson, global market strategist di JPMorgan Asset Management, in una nota. Anderson ha avvertito che gli investitori non dovrebbero mettere insieme informazioni mediche e dati economici, visto che i progressi nella lotta al virus “non sono la stessa cosa del riuscire a tornare alle condizioni economiche dello scorso autunno”, ovvero precedenti all’esplosione dei contagi.

Pubblicati, dal fronte macroeconomico del Giappone, alcuni dati, come quello relativo all’inflazione, salita a marzo dello 0,4% su base annua, in linea con le attese, e come nel mese di febbraio. Esclusa la componente dei beni alimentari freschi, il rialzo è stato dello 0,4%, in rallentamento rispetto al precedente +0,6%, ma in linea con le stime del consensus. Escluse le componenti sia dei beni alimentari freschi che dei beni energetici, il tasso di inflazione si è attestato allo 0,6% su base annua, come a febbraio e come da attese.

Nel mese di febbraio, l’indice delle attività industriali del Giappone è sceso dello 0,6%, più del -0,5% atteso dal consensus. Il dato di gennaio è stato rivisto a +0,6%, dal precedente rialzo dello 0,8%.

L’indice è considerato una sorta di Pil del Giappone diffuso su base mensile, visto che riassume i livelli di produzione che interessano tutti i settori dell’economia del paese.

Detto questo, essendo relativo a febbraio, non dà un’idea completa dell’effetto coronavirus COVID-19 sul Pil del Giappone, visto che l’emergenza nel paese è esplosa verso metà-fine mese, intensificandosi proprio nelle ultime settimane.

Focus ancora sui prezzi del petrolio, che continuano a recuperare terreno dopo che nella sessione di lunedì il contratto di maggio – scaduto poi martedì – è capitolato al di sotto dello zero, chiudendo a -37 dollari circa al barile, con un crollo superiore a -300%. Il contratto WTI di giugno avanza del 2,73% a $16,92 al barile, mentre il Brent fa +1,27% superando quota $21.