Tsunami Covid su economia italiana: Upb si attende calo Pil mai visto prima (-15% nel I sem.). Esplode ricorso a Cig
L‘Italia (primo paese europeo a essere colpito dalla pandemia fuori dalla Cina) va verso uno shock senza precedenti, che potrebbe provocare una contrazione complessiva del Pil di circa quindici punti percentuali nell’insieme dei primi due trimestre del 2020. E’ quanto si legge nella nota congiunturale di aprile presentata oggi dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), secondo cui si prefigura per la prima metà dell’anno un calo dell’attività economica di intensità eccezionale, mai registrato nella storia della Repubblica.
Nel dettaglio, gli esperti di Upb stimano che “nel trimestre scorso il Prodotto interno lordo (Pil) si sarebbe complessivamente ridotto di circa cinque punti percentuali, quasi interamente ascrivibili al crollo dell’attività in marzo. Il trimestre corrente sconta maggiormente gli effetti del blocco, in quanto inizia su livelli molto bassi e risente di un pesante trascinamento statistico; nell’ipotesi che le restrizioni vengano allentate in misura molto graduale a partire da maggio si prefigura una contrazione congiunturale del Pil del secondo trimestre dell’ordine di ulteriori dieci punti percentuali“.
L’Upb avverte che gli esercizi di previsione macroeconomica risultano ad oggi estremamente complessi, in quanto vi è un’estrema incertezza sulla possibile data di fine pandemia. “Nell’ipotesi di un regresso dell’epidemia l’attività tornerebbe ad espandersi nel trimestre estivo. Tali stime risentono di un’incertezza estremamente elevata, quindi vanno interpretate con la massima cautela”, avvertono gli esperti nel documento diffuso oggi.
Le previsioni annuali dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), coerenti con l’orizzonte di proiezione del DEF, saranno diffuse in occasione del prossimo esercizio di validazione del quadro macroeconomico programmatico del Governo.
Lavoro: esplode ricorso a Cig
Sul fronte del mercato del lavoro, è esploso il ricorso alla Cig, con valori che risultano superiori alla crisi del 2009. Le informazioni diffuse dall’Inps, indicano che le richieste per la Cig con causale “Covid-19” pervenute fino al 10 aprile riguardano circa 2,9 milioni di lavoratori mentre le istanze relative all’assegno ordinario coinvolgono circa 1,7 milioni di beneficiari. “Si stima, per la sola parte relativa alle richieste Cig, che il numero complessivo di ore autorizzate possa essere ampiamente superiore, anche triplo, rispetto ai valori massimi storicamente osservati su base mensile dalla crisi finanziaria del 2009”, si legge nella nota congiunturale di aprile. Per l’Upb il ricorso alla cassa integrazione “esplode”, ma “al momento non sono disponibili informazioni sul mercato del lavoro relative al periodo dell’emergenza sanitaria, che potrebbe ostacolare la produzione delle statistiche ufficiali”.