Crollo storico del petrolio: un fenomeno che non lascia indifferente il mercato, ecco perchè (analisti)
Il petrolio è stato il protagonista assoluto di giornata ieri. La debolezza vista nel corso della giornata è culminata in serata, quando per la prima volta nel mercato dei futures sul petrolio, i prezzi sono capitolati al di sotto dello zero, diventando negativi. Il contratto WTI con consegna a maggio (con scadenza oggi) è precipitato ieri alla chiusura delle contrattazioni sul Nymex di New York, fino al di sotto dello zero, chiudendo a -$37,63 al barile.
Come sottolinea Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, “la price action, senza precedenti, mostra, a quanto pare, la disponibilità degli operatori a pagare grosse cifre, pur di non vedersi recapitare del Greggio WTI che non hanno dove stoccare. Un problema tecnico, come si nota dal fatto che il mercato continua a quotare sopra i 20 dollari lo stesso prodotto da Giugno in avanti”.
Ma la vista di un fenomeno del genere, aggiunge Sersale, non poteva lasciare indifferente il mercato per 2 motivi. In primis, spiega l’esperto, “è un fenomeno senza precedenti, che mette in risalto l’impatto del lockdown sulle economie come non mai. E’ chiaro che il petrolio, già in oversupply prima della crisi, e il cui consumo è enormemente impattato dalle misure contenitive, avendo i trasporti tra i principali motivi di utilizzo, è un caso particolare. Ma si tratta di una manifestazione eclatante che l’economia moderna, globalizzata, interrelata e tarata alla massima efficienza, non è disegnata per subire un blocco delle attività. E questo non è un deterioramento, tipico delle recessioni. E’ proprio un blocco, che crea da un lato accumuli difficili da assorbire e dall’altro sospensioni di approvvigionamento altrettanto dannose”. La seconda questione sulla quale si sofferma Sersale riguarda il fatto che “quando vedi una price action così violenta, non puoi escludere che qualcuno ci resti sotto. E comunque può essere foriera di shock di volatilità, e relative liquidazioni (anche se in questo caso, sembra un problema per una nicchia di investitori)”.