Petrolio resta volatile in attesa di Opec+: “accordo non risolverebbe tutti problemi barile” (analisti)
Movimenti ribassisti per il petrolio dopo il rinvio della riunione dell’Opec+ prevista per oggi. Secondo quanto anticipato dalla stampa internazionale, l’atteso meeting dovrebbe tenersi in videoconferenza giovedì prossimo. Il Wti (riferimento Usa) e il Brent (riferimento europeo) si muovono rispettivamente in calo di quasi il 3% rispettivamente a 27,5 dollari al barile e a 33,10 dollari.
Negli ultimi giorni il petrolio ha abituato a cambi di passo e di scenario repentini. “Perfino il miglior sceneggiatore di Hollywood avrebbe faticato a immaginare gli ultimi giorni sul mercato del petrolio – rimarca Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades -. Lo scenario drammatico della scorsa settimana, quando il prezzo del Wti è precipitato sotti i 20 dollari, è stato seguito da un rimbalzo spettacolare del 50% in sole due sessioni di trading, quando i mercati hanno capito, anche tramite un tweet di Donald Trump, che gli Stati Uniti si sarebbero impegnati al massimo per spingere il prezzo del greggio più in alto”. Secondo l’esperto, adesso inizia la parte più difficile. “E’ infatti molto più complicato di quanto sembri proporre forti tagli di produzione che vengano rispettati da tutti i maggiori produttori. Vedendo il movimento dei prezzi delle ultime ore, è chiaro che gli investitori credono ancora che sarà raggiunto un accordo, nonostante lo scenario poco chiaro. “Ciò ha aiutato il prezzo a rimbalzare a 27,5 ma la situazione rimane fortemente volatile poiché l’accordo non risolverebbe sicuramente tutti i problemi del barile”.