Milano chiude forte (+1,75%). Trump infiamma il petrolio, Saipem ed Eni ringraziano
Il Ftse Mib ha chiuso oggi a +1,75% a quota 16.834 punti allungando sul finale sotto la spinta dei titoli oil. Il driver principale sui mercati oggi è stato infatti il movimento del petrolio, arrivato a un balzo del 28% in scia alle parole di Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che l’Arabia Saudita e la Russia dovrebbero ridurre la produzione di greggio di almeno 10 milioni di barili al giorno nel tentativo di sostenere i prezzi del petrolio. Trump ha twittato che dopo aver parlato con il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman, che ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin, i due avrebbero concordato di fermare la guerra dei prezzi e tagliare la produzione. “Mi aspetto e spero che ridurranno di circa 10 milioni di barili, e forse molto di più che, se succede, sarà grande per l’industria petrolifera e del gas”, si legge in un tweet delle 16:32 di Trump.
Rush del petrolio che ha innescato la salita dei titoli oil: Eni è balzata del 6,93% a 9,846 euro dopo che nell’ultima ora di contrattazioni si era spinta anche oltre il muro dei 10 euro. Meglio ha fatto Saipem con +8,87%, mentre Tenaris si è fermata a +4,59%.
Contrastati i bancari con Intesa Sanpaolo salita dello 0,21% dopo una giornata altalenante, calo dell’1,18% per Unicredit. Molto bene invece Mediobanca (+3,48%), tra i titoli più penalizzati del settore dall’inizio della crisi Covid-19 insieme a Unicredit. Calo dello 0,81% per Bper che ieri sera ha annunciato la sospensione del dividendo in scia alla raccomandazione arrivata dalla Bce.
Tra i titoli del risparmio gestito scatto a +2,25% per Azimut e addirittura +5,14% per Poste Italiane.