Italia: contrazione record della produzione, Pmi manifatturiero a marzo crolla a 40,3 punti
Crollo dell’attività manifatturiera in Italia per effetto delle chiusure imposte per limitare il contagio da Covid-19. A marzo l’indice Pmi manifatturiero si è attestato a 40,3 punti, in caduta dai 48,7 punti di febbraio e sotto le attese degli analisti ferme a 40,5 punti. Il dato ha segnalato il diciottesimo mese consecutivo di peggioramento dello stato di salute del settore manifatturiero italiano. In aggiunta, l’indice principale è stato il più basso dall’aprile del 2009, periodo della crisi finanziaria globale. Non solo. l’istituto Ihs Markit che redige lo studio ha sottolineato come, conseguentemente al crollo al tasso più veloce in 11 anni dei nuovi ordini, la produzione sia diminuita al tasso maggiore da quando l’indagine è iniziata nel giugno del 1997.
Si ricorda che il Pmi (Purchasing Managers Index) è un indice che nasce da un’indagine condotta sui direttori d’acquisto delle principali aziende del paese per testare le opinioni sull’andamento del comparto. Un valore del Pmi superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.