Crollano i tassi Btp grazie a Bce, Piazza Affari chiude bene con rally Azimut e Poste
Giornata positiva oggi sia per i Btp che per Piazza Affari. I rendimenti dei titoli di stato sono scesi moltissimo sotto la spinta delle indicazioni arrivate dalla Bce che ha chiarito che i cosiddetti limiti di emissione non si applicheranno al suo nuovo programma di emergenza PEPP. Il QE da 750 mld legato al’emergenza Covid-19, che dovrebbe continuare almeno fino alla fine del 2020, includerà anche obbligazioni con scadenze più brevi rispetto alle sue operazioni di allentamento quantitativo in corso.
Il BTP decennale italiano ha visto il rendimento scendere repentinamente fino a un minimo in chiusura di giornata di 1,25% con spread in deciso restringimento. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund tedesco è sceso fino a 160 pb dai circa 190 pb della vigilia.
A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso a +0,73% allungando 17.369 punti sotto la spinta di Wall Street che viaggia in forte rialzo anche oggi. Il boom delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa, balzate a 3,28 milioni di unità (nuovo massimo storico) non coglie di sorpresa i mercati che trovano sponda nelle parole di Jerome Powell. Il presidente della Fed, nel corso di una intervista a Nbc ha dichiarato che “le munizioni della Fed non sono finite”.
Oggi a Piazza Affari prosegue il rimbalzo di Leonardo (+6,06%) che ieri ha chiuso a oltre +11%. Bene anche i titoli del risparmio gestito: +7% Azimut sostenuta dall’annuncio di Timone Fiduciaria che si appresta a rafforzare la propria quota; molto bene anche Banca Mediolanum (+5,5%) e Poste Italiane (+4,68%), ma la migliore in assoluto sul Ftse Mib è stata Finecobank con oltre +9%.
Tra i migliori anche Buzzi con +7,25% in scia ai riscontri del 2019 con fatturato salito a 3,22 mld (+12,1%), utile netto salito dello 0,9% a 385,7 mln e il cda del gruppo cementifero ha proposto la distribuzione di un dividendo 2020 (relativo all’esercizio 2019) di 0,15 euro per le azioni ordinarie.
Male invece Telecom Italia (-4,96% a 0,3676 euro) debole già ieri dopo la discesa di Elliott sotto il 7%. Intanto TIM, Vodafone e INWIT hanno perfezionato ieri il closing dell’operazione che ha portato alla fusione di Vodafone Towers Italia in INWIT che diventa così il più grande operatore del settore in Italia con l’obiettivo di massimizzare l’utilizzo delle torri e di supportare TIM e Vodafone nella realizzazione delle rispettive reti 5G.
Infine -0,13% per ENI che ieri sera ha annunciato un taglio del capex nel 2020 di circa 2 miliardi di euro, pari al 25% del totale previsto a budget. Per il 2021, si prevede una riduzione dei capex di circa 2,5-3 miliardi di euro, pari al 30-35% di quanto previsto per lo stesso anno a piano.