Petrolio, domina la volatilità: due i cigni neri che continuano a pesare sulle quotazioni
Ancora una giornata a volatilità per i mercati, con il petrolio che torna a imboccare la strada ribassista. Se il Wti cede oltre l’1,40% sotto 24 dollari al barile, mentre il Brent cede quasi il 3% a 26,3 dollari.
“Nonostante le enormi misure lanciate dal governo degli Stati Uniti e dalla Fed, gli investitori vogliono aspettare di avere un quadro più chiaro sui possibili scenari post-coronavirus”, afferma oggi Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, ricordando che sul petrolio si sono abbattuti non uno ma due cigni neri: il primo è il coronavirus, il secondo il mancato accordo Opec. “Chiaramente la risoluzione di almeno uno dei due potrebbe dare una mano”, spiega l’esperto rimarcando che lo scenario resta molto volatile e complesso. A livello tecnico, ammette, “i livelli sono difficili da individuare, cambiano anche frequentemente per via di una elevatissima volatilità”.