Ocse: la ‘guerra contro il coronavirus’ richiede un’azione congiunta. Gurria rievoca “Piano Marshall”
“Una guerra che richiede un’azione congiunta” per affrontare il coronavirus. Lo ha dichiarato oggi il segretario dell’Ocse, Angel Gurria, che ha chiesto uno sforzo coordinato su scala globale per superare la crisi. “La pandemia di coronavirus è una crisi sanitaria pubblica senza precedenti, che sta anche mettendo in moto una grave crisi economica”, ha rimarcato il segretario dell’organizzazione con sede a Parigi. Questa pandemia rappresenta il terzo grande “shock” economico, finanziario e sociale del 21esimo secolo, dopo gli attentati delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 e la crisi finanziaria globale del 2008.
Lo scenario sta peggiorando rapidamente. Secondo Gurria “abbiamo bisogno di un livello di ambizione simile a quello del piano Marshall, e una visione simile a quella del New Deal, ma ora a livello globale”. Un’emergenza nell’emergenza. Perché questa pandemia sta portando allo stop della produzione nei paesi colpiti, con ripercussioni delle catene di forniture in tutto il mondo e a un forte calo dei consumi insieme a un crollo della fiducia. “Sebbene le rigorose misure applicate siano essenziali per contenere il virus – ha avvertito Gurria – stanno spingendo le nostre economie in uno stato di “congelamento profondo” senza precedenti, dal quale l’uscita non sarà diretta o automatica”. Gurria ha sottolineato che “la priorità più urgente è ridurre al minimo la perdita di vite umane ma è necessario anche uno sforzo internazionale combinato e coordinato, solo questo potrà essere all’altezza della sfida”.