Notiziario Notizie Italia I consigli di Bain ai capi d’azienda: pianificare, ottimizzare e accelerare la digital transformation      

I consigli di Bain ai capi d’azienda: pianificare, ottimizzare e accelerare la digital transformation      

19 Marzo 2020 17:04

 

Pianificare, ottimizzare e accelerare la digital transformation. Questi i tre consigli pratici che gli esperti di Bain & Company hanno formulato per gli amministratori delegati dei vari settori economici e industriale di fronte al doppio mix di ‘pandemia e recessione’. L’emergenza sanitaria e umanitaria globale mette i decision–makers nella posizione di dover prendere decisioni importanti. L’atteggiamento attendista non solo non paga, ma può rilevarsi estremamente dannoso.

Come sottolinea  Roberto Prioreschi, managing director di Bain & Company per Italia, Grecia e Turchia: “Dato il livello di incertezza, i normali scenari economici sono insufficienti e la situazione richiede un nuovo approccio alla pianificazione, specifico per ogni business. C’è un elemento in comune, però: attendere non è un’opzione e le aziende con una miglior capacità di recovery e mitigazione degli effetti negativi della crisi saranno quelle che agiranno immediatamente, adottando in anticipo misure preventive e seguendo una serie di best practices nel breve e nel medio-lungo termine”.

Dal lusso all’healthcare: ecco alcuni settori sotto la lente

Al momento è dificile azzardare previsioni sulla portata dell’impatto economico della pandemia, anche se è chiaro che “l’effetto recessione globale” sarà strettamente legato alla sua evoluzione in termini sia temporali che geografici: abbiamo comunque cominciato a vederne l’effetto sui listini azionari, che complessivamente hanno perso più del 30% nelle ultime settimane.  E’ ormai evidente che il Coronavirus avrà un impatto significativo – seppur differenziato per settori – anche sull’economia italiana.

Nella sua analisi Bain prende in considerazione alcuni settori, ne abbiamo selezionati alcuni. Tra questi analizza il settore dei beni di consumo. Da un punto di vista delle vendite, l’impatto è molto positivo solo per la GDO alimentare e per il commercio di generi di prima necessità (nella prima settimana di marzo il consumo domestico è infatti cresciuto dell’11% e questo trend sta proseguendo). Al contrario, i dati risultano critici per chi opera nel mercato dei consumi fuori casa/Horeca (Bar, ristoranti) e in generale in tutti i comparti del “Non food”, che prima della “serrata” generale hanno sofferto di un calo tra il 40 e l’80%. “Il comportamento dei consumatori è cambiato significativamente nelleultime  settimane. L’e-commerce sta vivendo un boom (+82% nella prima settimana di marzo) in tutti i settori merceologici, compreso l’alimentare, e questo fenomeno rimarrà nelle abitudini di acquisto dei consumatori italiani, dando così la possibilità al mercato italiano di recuperare il gap con gli altri Paesi europei”, puntualizza Duilio Matrullo, Partner della practice Consumer Goods di Bain & Company. 

Altro settore sotto la lente, è il mondo del lusso: l’impatto del rallentamento della Cina – prima – e di Europa e USA – adesso – è evidente: “I dati disponibili al 12 marzo – illustra Claudia D’Arpizio, partner della practice Moda&Lusso di Bain & Company  – suggeriscono un declino del mercato a livello mondiale per il primo trimestre dell’anno nell’ordine del 20-25%; oltre ad essere impattati il 70% dei mercati più importanti per il settore, sono totalmente inficiati i consumi turistici, che da sempre sono uno dei pilastri dell’industria”.

Discorso a parte per l’healthcare, che sta vivendo situazioni differenti. “Se è, infatti, evidente la forte crescita di domanda per tutto ciò che è strettamente collegato alla gestione della pandemia (dai macchinari e relativi materiali di consumo a farmaci specifici, ossigeno ma anche igienizzanti e altri prodotti da banco)”, spiega Valerio Di Filippo, partner della practice Healthcare di Bain & Company, indicando che “si osserva una sostanziale continuità per le componenti essenziali quali farmaci salva vita e terapie croniche e una correzione positiva del traffico in farmacia soprattutto nelle regioni maggiormente colpite legato all’’accaparramento’ di medicinali per automedicazione in vista dei provvedimenti. Aldilà degli impatti immediati, sarà necessario secondo Di Filippo “ripensare i modelli di presa in carico al di fuori degli ospedali, il ruolo crescente che dovrà assumere il TeleHealth (decisivo in Cina e Corea per la gestione dell’epidemia), la crescente attenzione alla sicurezza degli operatori sanitari, la necessità di maggior centralità e coordinamento a livello europeo (e globale) sui temi legati alla salute”.

“Per le banche – commenta Roberto Frazzitta, partner della practice Financial Services di Bain in Italia – nelle ultime 3 settimane la sfida è stata duplice. Da un lato, il totale ribaltamento del modello operativo delle strutture centrali che ha portato a livelli di ‘work from home’ sostanzialmente del 90-100%, dall’altra il mantenimento dei servizi ai clienti sul territorio. Con farmacie, alimentari e poche altre fattispecie, infatti, le filiali sono state gli unici punti vendita autorizzati a rimanere aperti in risposta ai bisogni finanziari primari dei cittadini e delle aziende, per i quali sono state anche pensate importantissime soluzioni finanziarie.”