Piazza Affari chiude a -6% e Btp a picco. Minimi storici per tre big del Ftse Mib
Piazza Affari chiude in forte calo con il Ftse Mib a 14.980 punti, in calo del 6,10%. La decisione della Federal Reserve di portare i tassi a zero (taglio di 100pb) e di avviare un QE da ben 700 miliardi di dollari ha fallito nel tentativo di mettere stop al panico sui mercati.
Tra i peggiori FCA (-14,46% a 7,169 euro) che nel corso della seduta era arrivata a oltre -20% sotto il muro dei 7 euro e sui nuovi minimi dal 2016. Fca questa mattina ha annunciato lo stop alla produzione nella maggior parte degli stabilimenti produttivi in Europa fino al 27 marzo 2020, al fine di implementare le azioni per affrontare l’emergenza COVID-19 e adeguare la produzione alla domanda. Le attese sono di un forte shock della domanda in Europa finchè l’emergenza Covid-19 non rientrerà.
Nuovi minimi storici per Telecom Italia caduta di oltre il 12% e scesa per la prima volta sotto quota 0,30 euro. Atlantia ha chiuso a -7,17% dopo aver viaggiato per gran parte della seduta con ribassi a doppia cifra. I dati di traffico evidenziano per Autostrade per l’Italia un -4,4% fino all`11 marzo, mentre per Abertis la Spagna ha registrato un +2.2% e la Francia +1,9% (effetto Gilet Gialli a gennaio 2019). Nelle ultime due settimane per l’effetto del Covid19, ASPI ha registrato cali del 22% e 40% e la Francia dell’11% e 7%.
Tra le banche -12,57% Unicredit a 6,743 euro (nuovi minimi storici), oltre -10% per UBI e -9,75% Intesa Sanpaolo. Minimi storici anche per Banco BPM a 1,17 euro (-7,92%). Sul fronte spread c’è stato un nuovo allargamento a 260 pb con tassi Btp tornati sopra il 2% fino al 2,17% sui massimi dallo scorso giugno. L’emergenza Covid-19 ha spinto i sindacati a chiedere la chiusura di tutte le filiali bancarie in Italia per almeno due settimane. In precedenza l’ABI aveva raccomandato agli italiani di evitare di andare in banca.
A fine seduta è spuntato qualche segno più con +3,64% per Salvatore Ferragamo e +1,97% per Juventus, che risulta comunque tra i peggiori performer da inizio anno.
Tra i titoli a tenere bene figura anche Ferrari (-0,97% a 122 euro). Gli analisti di Morgan Stanley, che sottolineano la forte domanda e la liquidità del Cavallino Rampante, consigliano di aggiungere il titolo alla “lista della spesa”. Il target price indicato dalla banca d’affari Usa è di 180 dollari, molto sopra il prezzo attuale. Ferrari nel weekend ha annunciato la sospensione della produzione negli impianti di Maranello e Modena per due settimane per motivi precauzionali. “Riteniamo che la sospensione del 100% della capacità produttiva per 2 settimane sia recuperabile nel corso dell’anno; nel caso di protraesse ci sarebbero inevitabili ritardi nelle consegne”, argomenta Equita SIM.