Alert COVID-19, bozza dl: #scuolechiuse, bonus baby sitter da 600 euro e 10 giorni in più congedo parentale
Tra le proposte contenute nella bozza di dl-ter su cui sta lavorando il governo per fronteggiare l’emergenza COVID-19 ci sono anche misure a favore dei genitori che devono far fronte a nuove spese per tate e baby sitter, per prendersi cura dei figli che, per le #scuolechiuse e per i divieti di spostamenti, sono rimasti a casa.
Viene riconosciuto un bonus baby sitter da 600 euro per chi ha figli fino a 14 anni. Altra misura: 10 giorni di congedo parentale retribuito in più.
“Per l’anno 2020 – si legge nella bozza – è riconosciuta la corresponsione di un bonus di 600 euro ai nuclei familiari con figli minori fino a quattrodici anni di età per l’acquisto di servizi di baby-sitting per fare fronte agli oneri relativi alla sospensione dei servizi educativi per l’infanzia”.
Il bonus è aumentato a mille euro nel caso di famiglie monogenitoriali in cui l’unico genitore appartiene alle categorie del personale sanitario e tecnico, ovvero dei ricercatori presso centri e istituti di ricerca impegnati a contrastare il diffondersi del Covid-19.
Fermo restando il congedo parentale già in vigore (10 giorni), ai genitori lavoratori di figli sino a 14 anni è riconosciuto un periodo di congedo parentale straordinario pari a dieci giorni, senza riduzione della retribuzione; se tali giorni di congedo vengono utilizzati in parti uguali da entrambi i genitori, essi sono incrementati di ulteriori cinque giorni.
Tale disposizione si applica, cessato lo stato di emergenza, anche ai congedi del personale sanitario e tecnico necessario a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale, da usufruire comunque entro il 2020.
Nel caso di famiglie monogenitoriali, all’unico genitore viene comunque riconosciuto un periodo di congedo parentale di quindici giorni.
E’ inoltre “riconosciuta la corresponsione di un bonus di 500 euro a favore di coloro che svolgono le funzioni di caregiver familiare, per fare fronte agli oneri di cura non professionale di persone non autosufficienti”.
Fino alla fine dell’emergenza coronavirus lo smart working sarà “la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa delle pubbliche amministrazioni” , si legge ancora nella bozza.
Lo smart working potrà essere svolto anche con “attraverso strumenti informatici in dotazione al dipendente qualora non siano disponibili apparati forniti dall’amministrazione”.