Caro carburanti: truffa? Dopo Cingolani, si sollevano associazioni consumatori. A Ischia oltre 2,6 euro al litro
Sull’escalation senza sosta dei prezzi dei carburanti, arrivati a livelli record, ora dovranno intervenire la magistratura e l’Antitrust. Le associazione dei consumatori, come il Codacons e l’Unc (Unione Nazionale consumatori), si sono unite all’allarme lanciato nei giorni scorsi dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, su una possibile truffa e hanno chiesto un loro intervento per far luce sulla vicenda.
“Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi – ha detto a Sky Tg 24 nel fine settimana il ministro Cingolani – La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi”. E ha aggiunto: “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”. Eppure sul prezzo di benzina e gasolia ben il 55% riguarda Iva e accise statali, su cui il governo tace.
In scia alle parole di Cingolani, Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e all’Autorità garante della concorrenza chiedendo di aprire indagini sul territorio con l’ausilio della Guardia di Finanza e accertare eventuali speculazioni e illeciti, alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci, in scia agli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa a danno di consumatori e imprese.
In questi giorni i listini dei carburanti presso i distributori vedono la benzina in modalità self verso i 2,3 euro al litro, con un aumento in media del 39,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio in rialzo addirittura del +51,3%. Ma in alcune zone del paese i carburanti hanno già sfondato la soglia dei 2,5 euro al litro, come Ischia (2,629 euro/litro), La Maddalena (2,589 euro/litro) e Ventotene (2,579 euro al litro), ha rilevato il Codacons.
“Aumenti la cui entità non appare giustificata né dalle attuali quotazioni del petrolio, né da riduzioni delle forniture sul territorio legate alla guerra in Ucraina – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – senza contare che benzina e gasolio venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati mesi fa, a prezzi sensibilmente inferiori”.
Così anche l’Unione Nazionale Consumatori che, dopo aver annunciato l’esposto all’Antitrust, ha deciso di presentare anche un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo che il ministro Cingolani venga sentito come persona informata sui fatti, così da poter spiegare ai magistrati il contenuto delle sue importanti dichiarazioni e delle accuse che ha fatto.
“Per questo nell’esposto all’Antitrust abbiamo già chiesto all’Authority di accertare, avvalendosi dell’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza e delle comunicazioni ufficiali dei distributori al ministero dello Sviluppo Economico, quando e con che tempistica sono iniziati gli aumenti e chi si è approfittato di questa emergenza e dei timori per gli effetti della guerra per praticare ricarichi eccessivi e prezzi elevati, condizionando così indebitamente il comportamento economico dei consumatori, verificando se vi fossero intese restrittive della concorrenza o reati e, in tal caso, chiedendo di segnalarli alle Procure territorialmente competenti” ha precisato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
In segno di protesta contro il caro carburante, proprio per oggi era stato organizzato uno sciopero nazionale degli autotrasportatori, che aveva fatto temere un blocco delle merci e possibili problemi nella fornitura di beni primari. La protesta però ha ricevuto l’alt dalla Commissione di garanzia. Il fermo nazionale degli autotrasportato quindi non ci sarà ma circa 70.000 mezzi pesanti oggi non accenderanno comunque i motori, “in seguito alla decisione delle imprese di autotrasporto di non caricarsi di ulteriori oneri finanziari per l’impossibilità a far fronte da sole agli aumenti record nel costo del carburante”.