Forex: crash petrolio scatena corsa allo yen, affonda dollaro australiano. Euro +1% oltre $1,14
La massima avversione al rischio presente sui mercati dopo il flop della riunione, a Vienna, tra i paesi Opec e non Opec e il conseguente crollo dei prezzi del petrolio – il WTI di New York ha bucato anche la soglia di $28 e, in generale, sia il WTI che il Brent sono affondati del 30% – gli investitori si rifugiano nello yen. La valuta rifugio per eccellenza riporta rialzi tra il 5% e l’8%, a fronte dei violenti sell off che colpiscono le commodity currencies. Il dollaro australiano, per esempio, cede il 5% nei confronti della moneta giapponese. Ma lo yen riporta un balzo notevole anche nei confronti di altre monete. Il rapporto USD-JPY cede -2,6% circa a JPY 102,66; l’euro scivola sullo yen dell’1,66% a JPY 117,07. Bene anche l’altra valuta rifugio, il franco svizzero: l’euro perde nei confronti della valuta elvetica lo 0,36% a CHF 1,0549, mentre il rapporto USD-CHF arretra dell’1,44% a CHF 0,9248. L’euro sale invece nei confronti del dollaro, balzando di oltre +1%, a $1,1406. La moneta unica avanza anche nei confronti della sterlina, facendo +0,64% a 0,8703, mentre il dollaro perde anche sulla valuta britannica, che sale dello 0,51% a $1,3115.
Riguardo al flop della riunione, a Vienna, tra paesi Opec e non Opec – che si è svolta nelle giornate di giovedì e venerdì scorsi – le controparti non hanno raggiunto un accordo sui tagli all’offerta da lanciare, con la Russia che ha detto no alla proposta dell’Opec di tagliare l’offerta di ulteriori 1,5 milioni di barili al giorno, a partire da aprile fino alla fine dell’anno.
L’Arabia Saudita ha così deciso di varare sconti massicci ai prezzi di vendita ufficiali del proprio petrolio, scatenando l’avversione al rischio sui mercati, che ora paventano una guerra dei prezzi sul mercato petrolifero.