Wall Street si prepara ad archiviare la peggiore settimana dal 2008, previsto avvio in rosso
Wall Street dovrebbe aprire in rosso, proseguendo la sua discesa sui timori del coronavirus e preparandosi così ad archiviare la peggiore settimana dalla crisi finanziaria dell’ottobre 2008. A circa un’ora dalla partenza i futures sugli indici statunitensi si muovono sotto la parità: il contratto sul Dow Jones cede lo 0,70%, quello sull’S&P500 perde lo 0,80% e il future sul Nasdaq scivola dello 0,82%. Ieri, la paura si è trasformata in panico con i listini azionari entrati ufficialmente in correzione (oltre il 10% di calo dai massimi). Per dare un’idea della forza del calo, l’indice S&P500 è sceso di oltre il 10% in una sola settimana altre 4 volte dalla seconda guerra mondiale: ottobre 1987, aprile 2000, settembre 2001 e ottobre 2008. L’indice di volatilità Vix è arrivato quasi a 40, un livello che non si vedeva dall’agosto 2015 quando la Cina svalutò improvvisamente lo yuan. L’indicatore “Fear&Greed” della CNN (uno degli indicatori contrarian più seguiti) è tornato a 13, su livellli di “Panico Estremo”.
Nell’incertezza complessiva sulle ripercussioni a livello economico della diffusione del virus, fioccano le revisioni al ribasso di utili e crescita da parte delle diverse banche d’affari. I mercati stanno sempre più prezzando una “recessione pandemica/globale”. Qualche indizio in più in questo senso ci perverrà nel fine settimana con i PMI ufficiali cinesi. Quello manifatturiero è atteso, secondo il consensus Bloomberg, crollare a 45, il calo più rapido dal 2008.
I crescenti timori sugli effetti negativi della diffusione del coronavirus hanno portato gli operatori a modificare le loro attese sui tassi Fed e Bce. Al momento il mercato sconta entro fine anno, tre tagli da 25 pb da parte della Fed ed un taglio da 10 pb da parte della Bce.