Italiani più soddisfatti per la situazione economica e la vita nel complesso
Al di là delle contingenze momentanee, gli italiani si sentono più soddisfatti per la loro vita nel complesso, confermando un trend positivo iniziato nel 2016. E’ ciò che emerge dall’ultima indagine Istat sul benessere e le condizioni di vita nel paese. Rispetto al 2018, la quota di persone che dichiarano una elevata soddisfazione per la loro vita passa dal 41% al 43%. Non solo. Dopo la stasi del 2017-2018, torna a crescere la quota di persone di 14 anni e più che si dichiarano molto o abbastanza soddisfatte per la propria situazione economica, raggiungendo il 56,5%. Pur continuando a prevalere un atteggiamento di cautela, migliora anche la fiducia negli altri: la quota di persone per cui la maggior parte della gente è degna di fiducia raggiunge il 24% nel 2019 rispetto al 21% del 2018.
I più soddisfatti sono i giovani e gli abitanti del Trentino
A livello territoriale, il Nord presenta infatti la quota più alta di coloro che dichiarano un voto compreso tra 8 e 10 rispetto alla soddisfazione per la vita (46,7%), percentuale che nel Mezzogiorno si ferma al 39,2%. Elevate anche le differenze a livello regionale: mentre in Trentino Alto Adige la quota di persone che da un voto da 8 a 10 alla propria soddisfazione raggiunge il 62,2% del totale, in Campania la percentuale si dimezza ed è ferma al 31,6%.
Le differenze di genere rimangono le stesse: le donne con giudizi elevati di soddisfazione sono il 42% e gli uomini il 44,6%. Nel complesso della popolazione, la soddisfazione diminuisce tendenzialmente con il progredire dell’età: la quota di molto soddisfatti è di oltre il 55% tra i 14-19 anni mentre scende sotto al 40% tra le persone di 65 anni e più.
A influire sul giudizio anche la condizione occupazionale. La popolazione attiva nel mercato del lavoro o impegnata in un’attività formativa (occupati e studenti) è la più soddisfatta ed esprime più frequentemente giudizi molto positivi. Il 47,5% degli occupati e il 51,7% degli studenti infatti esprimono una elevata soddisfazione.
Anche la posizione nella professione incide: tra coloro che sono occupati, i dirigenti, gli imprenditori e i liberi professionisti (50%), insieme ai quadri e agli impiegati (50,2%), dichiarano livelli di soddisfazione più alti rispetto a operai (44,3%) e lavoratori in proprio (45,6%). Le persone in cerca di nuova occupazione (28%) e le casalinghe (39%) presentano, come in passato, i livelli più bassi.