News Finanza Indici e quotazioni Azionario Asia positivo, borsa Tokyo +0,74%. Balzo di Softbank dopo sì a fusione T-Mobile-Sprint

Azionario Asia positivo, borsa Tokyo +0,74%. Balzo di Softbank dopo sì a fusione T-Mobile-Sprint

12 Febbraio 2020 07:13

Azionario asiatico positivo, l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in progresso dello 0,74% a 23.861,21. Lo Shanghai Composite guadagna lo 0,57%, Hong KOng fa +0,99%, Sidney +0,47%, Seoul +0,51%. A Tokyo si mette in evidenza il balzo di Softbank +12% circa, dopo l’approvazione, negli Stati Uniti, dell’accordo di fusione tra T-Mobile e Sprint, partecipata quest’ultima da Softbank.

Il governo cinese ha annunciato intanto che il bilancio delle vittime del coronavirus è salito a 1.113 decessi e che i casi di persone infettate sono in tutto 44.653. Mondo sull’attenti, dopo l’alert lanciato dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità che ha, tra l’altro, dato un nome al coronavirus: il nome è “COVID- 19”.

“Un virus può creare più sconvolgimenti politici economici e sociali di qualsiasi attacco terroristico – ha avvertito il direttore generale dell’OMS – il mondo si deve svegliare e considerare questo virus come il nemico numero uno”.

Il sentiment positivo nei mercati si spiega con la convinzione di diversi trader e investitori che le autorità cinesi e mondiali riusciranno a gestire l’emergenza del coronavirus e a contenere il contagio. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha detto ieri che è troppo presto stabilire quali saranno gli effetti del virus di Wuhan sull’economia americana e che la banca centrale sta “monitorando attentamente” la situazione. Kathy Lien, managing director della divisione di strategia sul forex presso BK Asset Management, fa notare che, “in base a quanto detto da Powell, è chiaro che la Fed non sia particolarmente preoccupata, visto che la Cina ha adottato forti misure per contenere il virus e fornire liquidità. Ci sono inoltre molti pochi casi in Usa e finora, l’impatto sull’economia americana risulta limitato”. Detto questo, “molte fabbriche cinesi che riforniscono le aziende Usa rimangono chiuse e i voli americani verso la Cina rimangono chiusi”.