Consumi: il 2019 resta l’anno dell’ecommerce. Per UNC “è una Caporetto” per i piccoli negozi
Il 2019 si conferma l’anno dell’ecommerce, mentre è ancora crisi dei piccoli negozi. Questa la fotografia che emerge dal dato sulle vendite al dettaglio, diffuso oggi dall’Istat. Il dato, che dà uno spaccato sui consumi interni, ha mostrato a dicembre un aumento dello 0,5% rispetto al mese prima, grazie soprattutto ai beni non alimentari acquistati in occasione del Natale, e un rialzo dello 0,9% su base annua. Nel complesso del 2019 il valore delle vendite al dettaglio è cresciuto dello 0,8%, in accelerazione rispetto all’anno precedente, con dinamiche piuttosto diversificate tra le varie forme distributive.
In particolare, mentre per la grande distribuzione si è evidenziato un aumento annuo dell’1,4%, le vendite delle imprese operanti su piccole superfici sono risultate in flessione per il terzo anno consecutivo, con un -0,7%. Tra gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare della grande distribuzione, sono ancora i Discount a registrare la variazione più rilevante (+4,5%). Ma la parte del leone l’ha fatta senza dubbio il commercio online, che ha visto un’accelerazione rispetto alla crescita registrata nel 2018, mettendo a segno un +18% sull’intero 2019 e addirittura del +38% nel solo mese di dicembre. Un dato che conferma il cambiamento in atto delle abitudini degli italiani in tema di acquisti e consumi.
“I dati Istat smentiscono quelle associazioni che hanno negato l’importanza delle vendite online e di eventi come il Black Friday, e dimostrano come l’e-commerce abbia profondamente modificato le abitudini di acquisto delle famiglie – ha sottolineato il presidente di Codacons, Carlo Rienzi – A farne le spese sono tuttavia i piccoli negozi, che anche nel 2019 si confermano in grave difficoltà: per gli esercizi di piccole dimensioni le vendite lo scorso anno sono calate del -0,7%, con punte del -1,3% per i negozi fino a cinque addetti”.
“Una Caporetto per i piccoli negozi”, ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il fatto che le famiglie siano ancora in difficoltà, fa si che che siano a caccia continua di offerte promozionali, alla ricerca del prezzo più basso, e questo penalizza i piccoli esercizi rispetto alla grande distribuzione e ai discount. Se confrontano le vendite medie del 2019 con quelle del 2016, le imprese operanti su piccole superfici registrano in tre anni un calo delle vendite totali del 2,6%. Rispetto, poi, ai valori pre-crisi del 2007, il crollo è addirittura del 15%.