Banca Mediolanum: performance fee 2019 per 425 mln, quota in Mediobanca non più strategica
Il buon andamento dei mercati del 2019 ha favorevolmente influenzato il livello di performance fee riconosciute alle società del gruppo Banca Mediolanum che hanno raggiunto quota 424,8 milioni di euro nell’anno appena conclusosi. Battute le stime degli analisti che avevano previsto performance fee pari a 348 milioni.
Il cda di Mediolanum ha inoltre modificato i propri obiettivi strategici, passando da una logica di valorizzazione della partecipazione in un arco temporale di medio lungo termine ad un approccio aperto ad una maggiore flessibilità. Pertanto, il board ha deciso di riclassificare le azioni detenute in Mediobanca da partecipazione strategica a portafoglio Held to Collect and Sell. Il valore della partecipazione è pari a 9,826 euro per azione. Nel bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2019 ci sarà quindi una riduzione di circa 67 milioni del valore di iscrizione delle 29.095.110 azioni (3,28% del capitale sociale) detenute in Mediobanca.
“Il ceo Massimo Doris ha sottolineato che la decisione non implica l’intenzione di vendere nel breve periodo la quota in Mediobanca, ma è stata presa a causa della grande incertezza sulla futura governance della banca” precisano gli analisti di Equita che hanno rating Hold su Mediolanum con prezzo obbiettivo a 8,5 euro. Oggi il titolo sale del 2% a 8,7 euro.
Il cda ha infine deliberato di dismettere la controllata tedesca Bank A. Lenz. Tale decisione è stata assunta all’esito di aggiornate valutazioni che hanno condotto a ritenere non sussistenti prospettive strategiche di sviluppo e di rilancio. Alla luce dei risultati non profittevoli della partecipata, si procederà con la riduzione del valore di carico della partecipazione nella controllata tedesca per 30 milioni, con effetto sul conto economico d’esercizio 2019.
“Incorporando gli impatti di cui sopra, stimiamo ora un utile netto 2019 di 580 milioni dai precedenti 621 milioni attesi. Non ci aspettiamo nessuna variazione sulla politica di dividendo (stimiamo un impatto sul capitale limitato)” conclude Equita.