Moody’s taglia outlook debiti sovrani Eurozona: stati più deboli nell’affrontare eventuali shock
Moody’s ha tagliato l’outlook per il 2020 dei rating dei debiti sovrani dell’area euro da “stabile” a “negativo”. Nell’arco dei prossimi 12-18 mesi, ha spiegato l’agenzia motivando il downgrade, si prevede di fatto un peggioramento dei fondamentali che condizionano il mercato dei titoli di stato. In termini di Pil, Moody’s prevede una crescita dell’1,2%, nel corso del 2020, dell’economia dell’Eurozona, dopo il +1,1% segnato nel 2019.
“Il nostro outlook negativo per l’area euro riflette i cuscinetti limitati della maggior parte degli stati membri che sono necessari a reagire al peggioramento dei fattori esterni. Il deterioramento del contesto globale peserà sulla crescita delle economie degli stati membri, nel corso del 2020, sebbene la resiliente domanda interna, la politica monetaria accomodante e l’adozione di alcune misure di stimoli fiscali mitigheranno l’impatto”.
MOODY’S SAYS 2020 OUTLOOK FOR SOVEREIGN CREDITWORTHINESS IN EURO AREA HAS CHANGED TO NEGATIVE
— Quantitative Trading (@fiquant) January 14, 2020
Moody’s riassume i fattori chiave che giustificano l’outlook negativo nei seguenti punti:
- Il deterioramento del contesto globale
- Gli elevati rapporti debito-Pil
- Un contesto politico che si fa sempre più frammentato.
In particolare, l’agenzia di rating Moody’s scrive nella sua analisi che l’area euro è “molto esposta alla crescita del protezionismo e dei rischi geopolitici”, mentre la “frammentazione politica” presente in diversi Paesi “sta ostacolando l’impulso delle riforme e probabilmente potrebbe rallentare la capacità di risposta politica a problemi esterni e interni”.
Moody’s intravede “rischi per una crescita economica che è già sotto pressione e bassi margini fiscali e vincoli di politica monetaria che limiteranno la capacità degli stati di assorbire eventuali shock di carattere economico e finanziario”.
Mentre si attende la firma all’intesa commerciale “Fase 1” concordata dagli Stati Uniti e dalla Cina alla metà di dicembre – firma che dovrebbe arrivare domani, mercoledì 15 gennaio – Moody’s avverte che il rallentamento del commercio globale continuerà a pesare sull’area.