La Camera di Nancy Pelosi vota sì a impeachment Trump. Lui: ‘è un assalto all’America’
Donald Trump sotto impeachment, la Camera dei Rappresentanti Usa di Nancy Pelosi approva la proposta per mettere formalmente in stato di accusa il presidente americano. Trump diventa ufficialmente il terzo presidente Usa a essere messo sotto impeachment, dopo Andrew Johnson nel 1868 e Bill Clinton nel 1998. Richard Nixon, travolto dal Watergate, si dimise nel 1974, prima di essere messo in stato di accusa.
Il voto alla Camera è il primo atto di un processo che quasi sicuramente non si concretizzerà. Affinché l’impeachment diventi esecutivo, è fondamentale infatti che all’ok della Camera faccia seguito quello del Senato. E lì, è difficile che la maggioranza richiesta dei 2/3 approvi la risoluzione, visto che sono i repubblicani ad avere il controllo.
Sta di fatto che il voto si conferma storico: Donald Trump viene messo sotto impeachment, dopo un dibattito durato ben otto ore e a seguito di una carrellata di indagini, andate avanti per tre mesi, condotte dalla Camera controllata dai democratici.
CAMERA USA VOTA PER IMPEACHMENT, TRUMP: ASSALTO ALL’AMERICA
Mentre la Camera di Nancy Pelosi votava la proposta di impeachment nella serata di mercoledì, ieri, Trump teneva un comizio nello stato del Michigan, di fronte a una folla adorante di 10.000 persone. Il suo tono è stato di sfida:
“Non mi sembra proprio che stiamo per essere messi in stato di accusa – ha detto – Questo paese non è andato mai meglio e noi non abbiamo fatto niente di male”. Ancora: l’ “impeachment illegale e di parte è una marcia dei democratici verso il suicidio politico“. E, in un post pubblicato su Twitter, Trump ha definito l’intera procedura “un assalto all’America”.
Approvati i due capi di accusa: abuso di potere e ostruzione all’attività del Congresso. L’articolo 1 dell’abuso di potere è stato approvato con 230 voti favorevoli e 197 contrari. L’articolo 2 dell’ostruzione al Congresso, è passato con 229 voti sì rispetto ai 198 no. Due democratici hanno rotto con la linea della maggioranza, decidendo di votare contro l’impeachment, nel caso del primo articolo (abuso di potere).
Si è trattato di Colin Peterson, del Minnesota, che rappresenta un distretto in cui Trump ha vinto facilmente le elezioni del 2016, e che ha fatto fronte per mesi a pressioni per votare contro l’impeachment. L’altro è il deputato del New Jersey Jeff Van Drew, democratico pronto a passare dalla parte dei repubblicani. Un terzo deputato democratico, Jared Golden del Maine, ha votato contro il secondo articolo dell’impeachment, quello che accusa il presidente Usa di ostruzione al Congresso, votando invece a favore del primo articolo, quello di abuso di potere.
IMPEACHMENT TRUMP PER ABUSO DI POTERE E OSTRUZIONE AL CONGRESSO USA
L’impeachment è stato votato sulla base di due capi di imputazione specifici: il primo lo accusa di aver abusato del suo potere nel momento in cui ha congelato gli aiuti americani all’Ucraina, per fare pressioni sul presidente ucraino e indurlo a lanciare una indagine contro i suoi avversari politici. Nel testo si legge che, attraverso la presidenza, Trump ha consentito “l’interferenza di un governo straniero, l’Ucraina, nelle elezioni presidenziali Usa del 2020″.
Così facendo, Trump “rimarrebbe una minaccia alla sicurezza nazionale e alla Costituzione, nel caso in cui gli venisse consentito di rimanere in carica”, dopo avere “agito in modo mostruosamente incompatibile con la regola della legge e la self-governance”.
Il secondo articolo accusa Trump di ostruzione al Congresso per aver preteso che alti funzionari della Casa Bianca sfidassero i mandati di comparizione ricevuti legalmente dalla Commissione di intelligence della Camera, così “assumendo lui stesso le funzioni e le attività investigative” che sono una prerogativa costituzionale del ramo legislativo, in questo caso della Camera.
TRUMP E LA LETTERA FURIOSI CONTRO PELOSI: SIETE VOI CHE INTERFERITE IN ELEZIONI USA
L’altro ieri, prima del voto della Camera sull’impeachment, un Trump infuriato aveva scritto una lettera a Nancy Pelosi, definendo la procedura di messa in stato di accusa avviata nei suoi confronti “un tentativo illegale e di parte di lanciare un golpe“.
“Siete voi che state interferendo nelle elezioni americane – ha scritto Trump in una missiva di sei pagine -Voi che state sovvertendo la democrazia america. Siete voi che state ostruendo la giustizia, portando dolore e sofferenza alla vostra Repubblica per i vostri egoistici interessi politici, personali e di parte”.
La procedura di impeachment parte da una telefonata che il presidente Trump fece all’omologo ucraino Volodymyr Zelensky, chiedendogli di indagare su un presunto caso di abuso di potere che interessava il candidato alle primarie democratiche per l’Election Day del 2020, Joe Biden, già vicepresidente dell’amministrazione di Barack Obama.
Trump avrebbe chiesto a Zelensky di indagare, per la precisione, sul figlio di Joe Biden, Hunter Biden, che è stato membro del consiglio di amministrazione di Burisma Holdings, importante produttore ucraino di gas naturale, dal 2014 al 2019.
L’accusa di Pelosi & Co contro Trump è di aver fatto pressioni politiche sul presidente ucraino al fine di ottenere informazioni per infangare il nome di Biden, minacciando di non erogare aiuti all’Ucraina. L’inchiesta di impeachment contro il presidente Usa è partita lo scorso settembre.
Nell’ottobre di quest’anno, Hunter Biden si è dimesso dalla carica di membro del cda di un fondo di investimento privato cinese che ha co-fondato, BHR Partners, motivando la decisione con il desiderio di evitare anche solo il sospetto di un conflitto di interesse, in concomitanza con la candidatura alle primarie democratiche di suo padre Joe.