Conflitto Russia-Ucraina ed effetti su mercati cereali:”prezzi rimarranno elevati e volatili”
Nel mondo delle commodity sotto osservazione anche il mercato dei cereali, con i prezzi in costante crescita. Nei giorni scorsi il future sul grano a Parigi ha oltrepassato la soglia di 400 euro la tonnellata, portandosi sui massimi a 14 anni. La guerra sta, infatti, bloccando le spedizioni da uno dei granai più importanti del mondo. L’Ucraina e la Russia insieme rappresentano un quarto del commercio globale del grano, utilizzato in tutto. Secondo gli strategist di Mps Capital Services, a far impennare le quotazioni anche la decisione della Russia che ha bloccato l’export di fertilizzati citando il boicotaggio da parte delle società di logistica straniere”.
“Data l’importanza di Russia e Ucraina per i mercati dei cereali, l’incertezza sulle prospettive dell’offerta significa che i prezzi rimarranno elevati e volatili”, rimarcano gli esperti di ING.
Intanto nei giorni scorsi l’Ismea in una breve analisi sull’argomento, ha messo in evidenza come lo scoppio del conflitto si sia innanzitutto inserito in un contesto di tensioni sui mercati dei cereali come non si vedeva dalla precedente crisi dei prezzi del 2007-2008. “Tensioni scatenate da un insieme di fattori di tipo congiunturale, geopolitico e non ultimo speculativo, che rendono l’Italia particolarmente vulnerabile in ragione dell’alto grado di dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti di grano e mais”, spiegano gli esperti.