Fusione FCA-PSA: Fim Cisl e Cisl guardano con favore a presenza lavoratori in nuovo cda
Giudizio favorevole dai sindacati sull’accordo di fusione FCA-PSA.
Così il segretario generale Fim Cisl, Marco Bentivogli, commenta il Combination Agreement firmato da Fca e Psa. “E’ appena stato siglato il combination agreement tra Fca e Psa che porterà in circa 12 mesi alla fusione tra i due gruppi. L’accordo contiene le garanzie per tutti gli stabilimenti e la prosecuzione dei piani industriali già avviati. E’ di grande interesse la svolta verso la partecipazione dei lavoratori per cui da tempo la Cisl premeva sul vertice Fca. Nel prossimo Cda vi saranno due rappresentanti dei lavoratori, uno per Psa e uno per Fca”.
“Venerdì alle 14 presso Mirafori approfondiremo i dettagli dell’accordo e avvieremo un percorso perché sino definite le garanzie di sviluppo e occupazione per i siti italiani.
Nasce così il quarto gruppo costruttore di automobile al mondo e con una possibilità concreta di investire sulla nuova mobilità elettrica e a idrogeno e verso la guida autonoma. La scommessa partita a Pomigliano e Mirafiori nel 2010 continua, ci auguriamo che il governo italiano si occupi di questa fusione che è una delle operazioni di politica industriale più grande degli ultimi 20 anni”.
Soddisfazione anche da parte della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan:
“È un fatto importante e davvero positivo che nel nuovo Cda del nuovo gruppo Fca -Psa sia previsto l’ingresso di due membri in rappresentanza dei lavoratori dell’azienda”.
“Questo è il modello di democrazia economica che la Cisl ha sempre proposto per cambiare il modello capitalistico, nel segno della partecipazione dei lavoratori, per modernizzare le relazioni industriali, coinvolgendoli nelle scelte e nelle decisioni aziendali per alzare i salari, la produttività e la qualità. Speriamo che anche altre grandi aziende seguano questo modello partecipativo. Ed è altresì importante che il nuovo gruppo industriale abbia chiarito che non ci saranno chiusure di stabilimenti, con un investimento in nuove tecnologie e servizi, per ridurre anche le emissioni di C02. Ci auguriamo che il confronto che si aprirà ora con il sindacato sia contraddistinto da una clima di condivisione del nuovo piano industriale in modo da rilanciare il settore dell’auto cosi fondamentale per il futuro produttivo ed occupazionale del nostro Paese”.