Fca: verso un accordo con Psa prima di Natale. Decisiva la prossima settimana
Potrebbe essere firmato già la prossima settimana un accordo formale tra Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e i francesi di Psa per dare vita al quarto produttore mondiale di automobili. Sono numerose le indiscrezioni stampa che vanno in questa direzione e che si sono intensificate nelle ultime ore. In particolare, secondo quanto riportato da Bloomberg News, che cita fonti vicine al dossier, “sarebbero stati compiuti progressi sul Memorandum of understanding (MoU), anche se restano ancora alcuni problemi in sospeso da risolvere”. Il gruppo transalpino avrebbe in programma martedì prossimo una riunione del consiglio di amministrazione.
“Varie fonti di stampa confermano precedenti indiscrezioni secondo le quali a breve verrà firmato il MoU per la fusione con Psa anche se alcune valutazioni relative a potenziali passività in capo a Fca (causa General Motors e questione fiscale su valutazione partecipazione in Chrysler) sarebbero ancora in fase di definizione. Secondo alcune fonti martedì potrebbe arrivare l’annuncio definitivo”, commentano gli esperti di Equita che mantengono la raccomandazione di acquisto (rating buy) su Fca e il target price di 17,1 euro.
Bocche cucite da parte delle due società, che però avevano già espresso la volontà di siglare un accordo prima della fine dell’anno. L’ultimo periodo è stato intenso per Fiat Chrysler. A fine novembre sono piombate le accuse di GM, che Fca ha rigettato al mittente, anche se la causa intentata dal colosso Usa rischia di intaccare le casse del Lingotto. Jp Morgan prevede, nel caso la tesi d’accusa di corruzione avanzata da Gm venga accolta dalla magistratura Usa, un possibile costo per Fca fino a 6 miliardi di dollari.
Fca e gli industrali in evidenza sul Ftse Mib
In uno scenario in cui si parla di un imminente firma del MoU per la fusione con Psa e che vede muoversi in rialzo gli industriali sul Ftse Mib in scia all’ottimismo sul mercato sul fronte dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, Fca avanza di quasi il 2% a 13,45 euro (massimo intraday a 13,52 euro). Da inizio anno il titolo Fca ha mostrato una crescita di poco superiore al 15 per cento. Il consensus degli analisti su Bloomberg indica con il 52% di giudizi Buy e il 40% Hold, mentre solo 2 analisti suggeriscono di vendere (rating Sell).
Fumata bianca negli Usa per Fca
Intanto ieri Fca ha annunciato la firma del nuovo contratto di lavoro negli Stati Uniti, un passaggio significativo anche in funzione della futura fusione del gruppo proprio con Psa. Più nel dettaglio, Fca US ha ratificato un nuovo accordo di contrattazione collettiva di quattro anni che si basa sull’impegno a far crescere le sue attività produttive negli Stati Uniti prevedendo investimenti complessivi di 9 miliardi di dollari e la creazione di 7.900 posti di lavoro. L’accordo ha ricevuto il voto favorevole del 71% dei dipendenti. Il nuovo accordo di contrattazione collettiva copre oltre 47.000 dipendenti rappresentati Uaw in 22 stabilimenti di produzione FCA. L’accordo è un traguardo importante considerati i precedenti con dell’Uaw che ha siglato il nuovo accordo con General Motors a ottobre dopo ben 40 giorni di sciopero negli Stati Uniti.
L’investimento complessivo di 9 miliardi di dollari rappresenta esattamente il doppio rispetto a quanto annunciato lo scorso febbraio, tra cui investimenti in cinque strutture esistenti nel Michigan e la costruzione di un nuovo impianto di assemblaggio all’avanguardia e sostenibile a Detroit. Gli investimenti sosterranno la produzione di due nuovi veicoli a marchio Jeep e la prossima generazione Jeep Grand Cherokee, nonché modelli elettrificati. In totale, l’azienda aggiungerà quasi 6.500 nuovi posti di lavoro in queste strutture, di cui 5.000 nella città di Detroit.
Mike Manley alla guida dell’Acea, staffetta con Tavares di Psa
Sempre ieri Mike Manley, amministratore delegato di Fca, è stato nominato presidente dell’Acea, prendendo il posto di Carlos Tavares (numero uno di Psa) che ha guidato l’associazione dei costruttori europei di auto per due anni consecutivi (nel 2018 e nel 2019). Per l’Acea le priorità per il prossimo anno comprendono la realizzazione di un piano per la gestione della transizione verso il trasporto su strada ad emissione zero, garantendo al contempo la sostenibilità del settore auto europeo.