News Finanza Indici e quotazioni Panico embargo Usa su petrolio e gas Russia: borsa Tokyo -3%, Hong Kong -3,5%, futures DF affondano di oltre -300 punti

Panico embargo Usa su petrolio e gas Russia: borsa Tokyo -3%, Hong Kong -3,5%, futures DF affondano di oltre -300 punti

7 Marzo 2022 07:56

Il boom dei titoli oil in Asia, successivo alle dichiarazioni del segretario di Stato Usa Antony Blinken su un possibile embargo sul petrolio e sul gas russi, non è sufficiente a sostenere l’azionario asiatico. Tutt’altro, la paura del conflitto tra la Russia e l’Ucraina e delle ripercussioni che prezzi dell’oil così elevati avranno sull’economia mondiale porta l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo a capitolare di quasi -3%, per la precisione del 2,94% a 25.221,41.

Hong Kong scivola del 3,5% circa, Shanghai perde il 2,2%, Sidney -1,02%, eoul -2,14.

In rally i titoli oil scambiati sulla borsa di Sidney come Beach Energy e Woodside Petroleum (fino a oltre +9%), con il sottoindice energetico dello S&P/ASX 200 in rialzo di oltre il 5%.

In Giappone buy su Inpex e Japan Petroleum Exploration. A Hong Kong bene PetroChina.

Il petrolio Brent è balzato fino a un passo da $140 al barile, a $139,13 durante le contrattazioni dei mercati asiatici, al record dal luglio del 2008. Al momento scatta di quasi il 10%; il WTI avanza ora di quasi +9% a $125,87, dopo essere balzato fino a $130.50, valore più alto, anche in questo caso, dal 2008.

Antony Blinken, segretario di Stato Usa, ha confermato in un’intervista rilasciata alla trasmissione “State of The Union” della Cnn che gli Stati Uniti e i suoi alleati stanno considerando l’eventualità di un embargo sul petrolio e sul gas russi. “Stiamo parlando ora con i nostri partner e alleati europei per valutare un modo coordinato di mettere al bando le importazioni di petrolio russo, garantendo che ci sia ancora un’appropriata offerta di petrolio sui mercati globali”, ha detto Blinken.

Molto male i futures Usa, con quelli sul Dow Jones che segnano un tonfo di 324 (-0,96%), quelli sullo S&P 500 che cedono l’1,25% e quelli sul Nasdaq che scivolano dell’1,71%