Tasse: Italia settima nell’area Ocse per la pressione del fisco. Maglia nera alla Francia
La pressione fiscale nelle economie avanzate ha raggiunto un picco nel corso del 2018 e l’Italia si colloca al settimo posto tra i paesi industrializzati con un peso delle tasse arrivato nel 2018 al 42,1% .quasi 10 punti percentuali sopra la media Ocse al 34,3%.
In Francia il peso del fisco al 46,1%
Lo rivela l’edizione 2019 della pubblicazione annuale dell’OCSE “Revenue Statistics” secondo cui la maglia nera tra i 37 paesi che appartengono all’area Ocse va alla Francia dove la pressione fiscale arriva al 46,1%, seguita dalla Danimarca (44,9%), Belgio (44,8%), Svezia (43,9%) e a seguire Finlandia (42,7%), fino al Messico in fondo alla classifica con il 16,1 per cento. Secondo l’Organizzazione con sede a Parigi, sono quattordici i Paesi che hanno registrato un calo delle loro entrate fiscali, nell’anno 2018. In particolare, in Ungheria le tasse sono diminuite di 1,6 punti, in Israele di 1,4, ma al contrario in altri paesi le tasse sono aumentate. Il primato va alla Corea dove si è registrato un aumento di 1,5 punti e in Lussemburgo di 1,3. Tra i principali Paesi Ocse, la pressione fiscale era nel 2018 del 38,2% in Germania, del 34,4% in Spagna, del 31,4% in Giappone e del 24,3% negli Usa. Le imposte sulle società hanno continuato a crescere dal 2014, raggiungendo il 9,3% delle entrate fiscali totali nell’OCSE nel 2017.
Italia settima per pressione fiscale
In riferimento all’Italia, il nostro paese si colloca al settimo posto nella classifica Ocse per il peso della tassazione mentre il picco della tassazione è stato registrato nel 2012, quando era pari al 43,9% del Pil, per poi scendere gradualmente ma sempre restando ben al di sopra della media Ocse. Nel 1965 l’incidenza del fisco italiano era pari al 24,7% del Pil, 0,2 punti sotto la media dei Paesi industrializzati, mentre l’aumento delle tasse nel decennio è contenuto a 0,34 punti, ma sempre su alti livelli.