Sileoni (Fabi) tuona contro Mustier: taglia perchè non riesce a produrre utili
Sindacati già sul piede di guerra contro l’ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier, dopo l’annuncio di tagli del personale per 8mila unità entro il 2023 con la chiusura di circa 500 filiali. “Nel nuovo piano nessuna assunzione – tuona il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni – Oltre agli 8.000 chiesti oggi, dal 2007 sono 26.650 i posti tagliati e chiusi 1.381 sportelli e Mustier ne vorrebbe chiudere altri 500, recidendo ancora di più il rapporto con la clientela e il legame col territorio. La politica intervenga nell’interesse del Paese”. Sileoni attacca direttamente Jean Pierre Mustier chiedendo se “farà come Lakshmi Mittal per la ex Ilva di Taranto: chiederà uno scudo penale per Unicredit?”.
“Mustier non ha realizzato un progetto che guarda alla crescita, allo sviluppo e al futuro – rincara la dose Sileoni – ma ha creato le condizioni per tagliare i costi così da aumentare gli utili che non riesce a produrre industrialmente, che in quattro anni saranno di 17 miliardi, e distribuire dividendi per 8 miliardi”. “La banca è destinata a galleggiare col rischio di essere mangiata al primo passaggio di squalo. Chiedo alla politica di intervenire nell’interesse del Paese”, conclude il segretario generale della Fabi.