Digital tax, Trump Tariff Man avverte Italia e Francia: così dazi fino al 100%
Se Francia e Italia, insieme ad altri paesi come Austria e Turchia, dovessero colpire i titani americani del web del calibro di Facebook e Google con una digital tax, gli Stati Uniti potrebbero rispondere sferrando dazi fino al 100%. E’ l’ultima minaccia arrivata da Donald Trump -Tariff Man, per voce del rappresentante al Commercio Usa Robert Lighthizer. Nell’illustrare un report che ha riassunto cinque mesi di indagini – che dimostrerebbero come i colossi Usa verrebbero discriminati nel caso in cui venissero colpiti da una digital tax –Lighthizer ha reso noto che gli Stati Uniti potrebbero rispondere alla digital tax varata da Parigi con dazi fino al 100% su prodotti francesi importati per un valore di 2,4 miliardi di dollari, come yogurt, champagne, formaggi, prodotti di bellezza, borse.
Per ora la minaccia è diretta soprattutto alla Francia, che la scorsa estate ha approvato una misura che prevede l’applicazione di una tassa del 3% sul fatturato che i colossi hi-tech incassano nel paese.
Ma altri paesi, Italia per l’appunto, ma anche Spagna e Regno Unito stanno considerando di imporre la stessa misura, varando così una digital tax.
Il rapporto presentato da Lighthizer è stato accolto con favore dalle aziende americane attive nel settore.
In particolare la Internet Association, gruppo commerciale Usa, ha diramato un comunicato affermando che “tasse discriminatorie imposte sui servizi digitali agiscono come una barriera al commercio per le aziende americane innovative, con le piccole aziende che spesso soffrono le conseguenze più gravi”.
Il gruppo ha definito la digital tax francese espressione di “un crescente numero di regimi fiscali unilaterali in tutto il mondo”. La minaccia è arrivata proprio alla vigilia del vertice Nato, che si aprirà nella giornata di oggi a Londra.
In realtà, lo scorso agosto, Stati Uniti e Francia hanno annunciato un compromesso sulla questione, in base a cui Washington si è impegnata a evitare di rispondere con ritorsioni alla tassa francese. Ma quel compromesso è scaduto la scorsa settimana. Allo stesso tempo, ricorda la Cnn, la Francia si era impegnata a rimborsare ai colossi del web Usa la differenza tra quanto incassarebbe con la tassa digitale e quanto i gruppi dovrebbero pagare in base a un piano fiscale sviluppato presso l’Ocse.