Piazza Affari chiude sui nuovi massimi con rush Eni e Azimut, si sgonfia Ferrari
Piazza Affari concede il tris continuando la striscia di rialzi di novembre. Il Ftse Mib ha segnato oggi un +0,23% a quota 23.364 punti, sui nuovi massimi annui. Da inizio anno il Ftse Mib segna un roboante +27%. A tenere banco sui mercati è ancora la partita commerciale tra Stati Uniti e Cina con gli operatori che confidano in sviluppi positivi nelle prossime settimane.
E’ partita con il piede giusto l’earning season delle banche italiane. Intesa Sanpaolo (+1,47% a 2,34 euro) è stata prima grande banca a diffondere i conti trimestrali. La banca guidata da Carlo Messina segna nel terzo trimestre un utile netto pari a 1.044 milioni di euro, +25% rispetto agli 833 milioni del terzo trimestre 2018. Battuto il consensus Bloomberg che era fermo a 944 milioni. L’utile netto dei primi nove mesi dell’anno risulta pari a 3,31 miliardi di euro, il miglior risultato per i primi nove mesi dal 2008. Intesa Sanpaolo conferma la capacità di raggiungere risultati importanti, in linea con l’obiettivo di un utile netto superiore a quello del 2018. Confermiamo, allo stesso tempo, un pay out ratio dell’80%.
Meglio ha fatto oggi Unicredit (+1,64%) che diffonderà i conti il 7 novembre.
Sponda dai conti trimestrali anche per Azimut (+3,45%) che è volata ai massimi dal 2016 con saldo da inizio anno positivo di oltre il 100%. Il gruppo ha riportato un utile netto oltre le attese e su appresta a lanciare un bond da 500 mln di euro.
In evidenza il settore oil con rialzi consistenti: +1,6% Eni, +3,29% Saipem e +1,79% Tenaris.
Ritraccia invece Ferrari (-2,64%) che ieri aveva aggiornato i massimi storici in scia alla trimestrale oltre le attese e alla revisione della guidance 2019. Gli analisti di Equita oggi hanno rivisto al rialzo le stime sul cavallino Rampante con target price salito del 9% a 142 euro (rating hold confermato). Ferrari ha presentata la nuova strategia di brand extension con cancellazione del 50% dei contratti esistenti e nuove iniziative con limitati capex (esempio Armani, entertainment e ristorante stellato); l’obiettivo è generare il 10% dell’EBIT in 7/10 anni (stimabile in oltre 150 mln) rispetto all’attuale contributo che gli analisti stimano in 50 mln.
Focus su Mediobanca (-0,64%) e Generali (+0,49%) con il susseguirsi di rumor circa le intenzioni di Leonardo Del Vecchio. Un articolo odierno di Repubblica interpreta l’aumento della partecipazione di Del Vecchio in Mediobanca con la volontà di assicurare maggior peso ai soci italiani in modo tale da garantire la possibilità a Generali – in cui alcuni imprenditori domestici fra cui Del Vecchio già controllano il 20% – di valutare operazioni straordinarie, finanziate eventualmente con un aumento di capitale.