Borsa di Tokyo chiude sui massimi da oltre 1 anno dopo record Wall Street
Dopo il lungo weekend festivo, la Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta odierna in deciso rialzo, sostenuta dai nuovi record di Wall Street. L’indice Nikkei ha segnato a fine giornata un progresso dell’1,76% a 23.251,99 punti, sui massimi degli ultimi 13 mesi.
Sui mercati tornano le speranze di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina. Il Financial Times ha riportato che Washington sta pensando di eliminare i dazi al 15% su 112 miliardi di dollari di prodotti cinesi per dimostrare la volontà di raggiungere un accordo iniziale. Anche la Cina si sarebbe mostrata disponibile a una mossa simile.
Positivi gli altri listini dell’area Asia-Pacifico, con Shanghai in rialzo di circa mezzo punto percentuale, anche grazie alla decisione della People’s Bank of China (PBOC). La banca centrale cinese ha annunciato di aver tagliato i tassi medium-term lending facility (MLF) – tassi sui prestiti a medio termine a 1 anno – dal 3,30% al 3,25%. In questo modo, l’istituzione ha iniettato 400 miliardi di yuan nel sistema finanziario della Cina.
Dal fronte macro invece l’indice Pmi dei servizi cinese stilato dalla società privata Caixin è sceso a ottobre a 51,1 punti, in linea con le previsioni, confermando il tasso di espansione più debole in otto mesi. L’indice rimane comunque dalla fine del 2005 al di sopra dei 50 punti (soglia di demarcazione tra fase di espansione – valori al di sopra – e di contrazione – valori al di sotto).
Più debole Hong Kong con un +0,30% dopo che l’indice Pmi è capitolato al minimo dal 2008, zavorrato dalle pesanti conseguenze che ben 22 settimane di proteste che hanno sconvolto la città hanno avuto sull’economia. L’indice è sceso a 32,3 punti dai precedenti 36,8, al valore più basso da quando Markit ha iniziato a pubblicare l’indicatore, ovvero dal 2008. Da segnalare che la scorsa settimana sono stati diffusi i dati preliminari sul Pil di Hong Kong del terzo trimestre, sceso del 2,9% su base annua.
Infine, Sydney ha terminato con un progresso dello 0,15% nel giorno della Reserve Bank of Australia. La banca centrale ha annunciato di aver lasciato i tassi invariati allo 0,75%, minimo record. Dal comunicato emerge l’impegno a intervenire di nuovo, in caso di bisogno.