Indagine Acri: ‘per italiani investimento ideale tanto difficile da trovare che 35% preferisce non investire’
Trovare l’investimento che meriti l’appellativo di migliore è talmente difficile al “punto che per il 35% (degli italiani) l’ideale è proprio non investire, tenersi i soldi o spenderli”. E’ quanto emerge dall’indagine annuale dell’Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio) realizzata con l’Ipsos per la 95esima Giornata mondiale del risparmio, in calendario nella giornata di domani.
La percentuale è tra l’altro superiore di cinque punti rispetto al 2018 e raggiunge il massimo della serie (nel 2001 gli italiani che ritenevano fosse meglio non investire erano il 21%).
In calo di sei punti la percentuale di chi è attratto verso titoli considerati più sicuri, oggi ideali per il 25%.
Stabili il ‘mattone’ al 33% e gli investimenti più rischiosi al 7%.
Su base annua, dunque rispetto al 2018, crescono i correntisti (85%, +4 punti percentuali) e quelli che approcciano il risparmio gestito (16%, +4 punti)”.
L’Acri segnala anche che “si affaccia con prepotenza la volontà di investire in attività con un impatto positivo su ambiente e società, anche mettendo il rendimento in secondo piano, sia pur preservando come criterio principale l’attenzione al rischio. Questo interesse offre quindi, per chi saprà coglierla, una nuova prospettiva per ridurre la preferenza per la liquidità e per aumentare l’investimento in attività di impatto sociale e ambientale”.