Amazon: utili in calo per prima volta in due anni. Bezos rischia di perdere scettro uomo più ricco del mondo
Brutte notizie per Amazon, e per il suo fondatore e amministratore delegato Jeff Bezos. Il colosso retail online Usa ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con utili in flessione per la prima volta in più di due anni, esattamente dal giugno del 2017.
Negativa la reazione del titolo che, nelle contrattazioni afterhours a Wall Street, ha bruciato fino a -9% del suo valore.
Il risultato è che Jeff Bezos ha perso $7 miliardi circa. Il fondatore del gigante che ha rivoluzionato il panorama del mercato retail mondiale detiene, stando a quanto emerge dalla recente documentazione della Sec, 57.610.359 azioni Amazon.
In base ai calcoli, il sell off che ha colpito il titolo a seguito della pubblicazione del bilancio, si è tradotto in una perdita, per Bezos, di quasi $6,9 miliardi.
Se le perdite sofferte ieri saranno confermate nella sessione odierna, Bezos perderà il primo posto nella classifica dei Paperoni mondiali, cedendo lo scettro di uomo più ricco del pianeta, stando all’indice dei miliardari stilato da Bloomberg, il Bloomberg Billionaires Index, al co-fondatore di Microsoft, Bill Gates.
Andando a spulciare il bilancio, emerge che, nel terzo trimestre di quest’anno, Amazon ha riportato utili per un valore di $2,1 miliardi, o $4,23 per azione, su un fatturato di $69,98 miliardi.
Il fatturato è salito da $56,58 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, ma gli utili per azione sono scesi dai precedenti $5,75 per azione.
Ed è la prima volta che gli utili di Amazon sono calati, su base annua, dal giugno del 2017.
Non solo. Amazon prevede un’ennesima flessione degli utili nella stagione di shopping natalizio. E’ possibile che la redditività del gruppo abbia testato ormai l’apice, esattamente nel 2018, quando gli utili hanno superato nell’intero anno quota $10 miliardi, valore più che triplicato rispetto al record precedente dei profitti annui?
A questo punto, il colosso dell’e-commerce prevede per il quarto trimestre dell’anno un fatturato, su base netta, compreso tra $80 miliardi e $86,5 miliardi, su utili operativi tra $1,2 e $2,9 miliardi. Secondo FactSet, gli analisti in media prevedono utili decisamente superiori, pari a $4,19 miliardi, su un fatturato anch’esso superiore, pari a $87,39 miliardi.
Da segnalare che, nel corso del quarto trimestre del 2018, Amazon aveva fatto meglio rispetto a quanto prevede ora per il quarto trimestre, con utili operativi per $3,79 miliardi, su un giro d’affari di $72,38 miliardi.
In una nota successiva alla comunicazione del bilancio Colin Sebastian, analista presso Baird Equity Research, ha commentato i risultati facendo notare che “gli investimenti significativi legati al lancio delle consegne a un giorno deprimeranno gli utili del quarto trimestre, a causa, anche, della stagione di shopping festivo più corta”.
Brain Olsavsky, direttore finanziario di Amazon, ha dal canto suo motivato la crescita del fatturato più lenta, prevista per il quarto trimestre rispetto al terzo trimestre, soprattutto con la debolezza del business dell’e-commerce a livello globale.
Il riferimento, nello specifico, è stato alla festività indiana Diwal, che quest’anno è iniziata nel terzo trimestre del 2019 (quando l’anno scorso aveva coperto l’intero quarto trimestre) e l‘effetto dell’aumento dell’Iva, in Giappone, scattato lo scorso 1° ottobre.
Il titolo Amazon è scivolato fino a $1.650 nelle contrattazioni dell’afterhours.
L’azione ha segnato un rally del 18,6% nel 2019 ma, negli ultimi tre mesi, ha perso più del 10%, a fronte di un calo dell’indice S&P 500 pari a -0,5% circa.
NON SOLO BILANCIO, AMAZON SOFFRE ATTACCO DEMOCRATICI GUIDATI DA ELISABETH WARREN
Amazon sconta anche l’attacco dei senatori democratici che hanno chiesto all’Autorità Antitrust Usa FTC, Federal trade commission (Ftc), di indagare su Amazon per verificare il ruolo del colosso nella vicenda dell’attacco informatico sferrato ai clienti di Capital One. In una lettera, il senatore Ron Wyden dell’Oregon e il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Elizabeth Warren, hanno dichiarato che Amazon non è stata in grado di proteggere i suoi clienti dalla vulnerabilità presente nel suo sistema di cloud computing, in cui Capital One aveva convogliato diverse informazioni. Il caso è scoppiato a luglio, quando Capital One ha reso noto che un hacker aveva ottenuto l’accesso a più di 100 milioni di account e informazioni su carte di credito di suoi clienti. Nella missiva scritta dai due senatori, viene rilevato che, “così come la stessa Amazon ha ammesso…l’hacker ha rubato i dati dai server di Amazon che erano stati noleggiati da Capital One, usando una tecnica di hacking nota come ‘server side request forgery (SSRF) attack’. Amazon sapeva, o avrebbe dovuto sapere, che il suo sistema AWS era vulnerabile agli attacchi SSRF”.
Non sono certo tempi facili per i colossi del web come Amazon, ma anche come Facebook. Poche ore prima il numero uno di Facebook Mark Zuckerber era stato processato dal Congresso Usa , in merito al progetto del lancio della criptovaluta Libra. la senatrice democratica Alexandria Ocacio-Cortez lo aveva messo anche in imbarazzo interrogandolo su cosa esattamente sapesse di quello che sarebbe diventato lo scandalo di Cambridge Analytica.